Licenziamento Asrem: per D’Ambrosio, Forciniti non può lamentarsi

L’ex senatore: “Per me, il capitano dei carabinieri non poteva essere nominato direttore, ora di cosa si lamenta?”

L’ex direttore amministrativo dell’Asrem, Antonio Forciniti

“Antonio Forciniti è in totale contraddizione con se stesso, ora affidandosi all’ottimo avvocato Vincenzo Iacovino, sta contestando la nomina della Scafarto che è stata indicata proprio da Sosto, la persona che a suo tempo gli aveva affidato l’incarico di direttore amministrativo dell’Asrem”. Così, con queste parole, dopo Aida Romagnuolo, ma in senso contrario, anche un altro politico, l’ex senatore Alfredo D’Ambrosio, irrompe sullo scenario della vertenza-Forciniti, direttore amministrativo dell’Asrem, che avrebbe dovuto restare in servizio fino al prossimo 24 novembre, ma è stato allontanato anzitempo dal suo incarico, a seguito della prima decisione presa da Virginia Scafarto, neo commissario dell’Asrem, messa da Toma al vertice dell’azienda sanitaria. Da premettere che D’Ambrosio, a suo tempo, assistito dall’avvocato Oreste Scurti, aveva anche presentato due denunce contro la nomina di Forciniti, alla Procura e alla Corte dei Conti: “Il capitano dei carabinieri nell’agosto del 2016 non poteva rivestire il ruolo di direttore amministrativo perchè, all’atto della nomina, non aveva maturato cinque anni di incarico al vertice di una struttura, pubblica o privata – ribadisce oggi l’ex senatore – Non era neanche dirigente, perchè dopo di lui l’incarico di capo dei Nas è finito addirittura a un maresciallo, quindi Forciniti non poteva assimilare la posizione che stava rivestendo nei Carabinieri ad una dirigenza. Per carità, nulla da dire sulla persona e sulla sua morale, etica o condotta, non ce l’ho con lui, la magistratura penale e contabile farà il suo corso e dirà se i miei dubbi sulla sua nomina sono fondati. Il problema, l’unico problema, è che, a suo tempo, Forciniti – per me – non aveva i requisiti per essere nominato direttore amministrativo dell’Asrem ed ora, sempre secondo me, non può contestare una scelta fatta su indicazione di Gennaro Sosto, proprio la persona che lo nominò tre anni fa, quando i suoi requisiti non erano quelli richiesti. È in totale contraddizione con se stesso”.