Legge elettorale, i sindaci insistono: sei consiglieri per Isernia. Ieri l’incontro con Frattura

La decisione di prevedere il collegio unico, all’interno della nuova legge elettorale, i sindaci e gli amministratori dell’area pentra probabilmente non se l’aspettavano. Una novità emersa solo alcune ore prima dell’incontro che ha visto, ieri pomeriggio, la presenza a Isernia del governatore Paolo Frattura, intervenuto presso l’ente di via Berta per illustrare a primi cittadini e consiglieri i dettagli della riforma del sistema elettorale. Nel corso degli ultimi mesi, infatti, da più parti era stata riconosciuta la legittimità dell’aspirazione del territorio pentro a veder incrementato il numero dei rappresentanti in seno al Consiglio reginale. Più precisamente, era stata anche indicata una possibile quota costituita da cinque o sei consiglieri. E non erano mancate le rassicurazioni circa un interesse a prendere in considerazione la questione. Ma, in ogni caso, quand’anche fossero stati presi alla sprovvista dalla notizia del collegio unico, i sindaci e gli amministratori non hanno mancato di ribadire la propria posizione. Nel corso di un dibattito che si è svolto in maniera molto pacata, hanno ribadito con chiarezza che per il territorio quella della rappresentanza garantita per la provincia resta un punto fondamentale. A sottolineare la rilevanza che l’argomento costituisce per l’hinterland pentro, il numero dei primi cittadini e degli amministratori intervenuti all’incontro: c’erano rappresentanze di tutti i Comuni della Provincia, oltre ad alcuni cittadini. Presente anche una delegazione di ‘Creare futuro’, movimento civico che sulla necessità di modifica della legge elettorale in favore della congrua rappresentanza pentra aveva avviato una petizione, sottoscritta da numerosi primi cittadini, proprio per chiedere un vertice col presidente della Regione. L’accordo elaborato dalla maggioranza regionale sul nuovo dispositivo prevede alcuni punti fondamentali, tra cui via il voto disgiunto, via il listino, collegio unico e doppia preferenza di genere. Il governatore, ieri a Isernia, prima ancora di varcare la soglia di via Berta ha spiegato ai giornalisti: “La maggioranza individua, in qualche maniera, un percorso condiviso così come richiesto dal Consiglio regionale. Oggi (ieri, ndr) in Provincia di Isernia un confronto con gli amministratori per discutere dei temi riferiti esclusivamente o quasi principalmente alla circoscrizione, al numero delle circoscrizioni considerando che su questo tema c’è stata la massima attenzione durante tutta la legislatura. Si tratta di chiarire pro e contro e spiegare qual è la linea che la maggioranza in consiglio vorrebbe proporre”. A chi ha fatto presente che, con il collegio unico, la riserva di seggi per Isernia e Termoli verrebbe a sparire (non più sei seggi per Isernia e sette per Termoli, come proposto in sede di assemblea regionale del Pd, nel maggio scorso), Frattura ha risposto: “Poi entriamo in alcuni tecnicismi. Per assegnare con certezza i seggi occorre che i partiti, le sigle, le civiche presenti nella circoscrizione raggiungano il coefficiente pieno. Quindi se noi riserviamo per circoscrizione 6 seggi a due circoscrizioni e 7 a un’altra, per garantirne l’elezione dobbiamo fare in modo che le liste che partecipano alla ripartizione dei seggi raggiungano il coefficiente pieno. Laddove il coefficiente pieno non fosse raggiunto, vorrei capire come si fa a ragionare sul resto: sul resto di circoscrizione o sul resto regionale? E dopo aver ragionato sul resto, il premio di maggioranza, previsto al 60% per il presidente che vince la tornata elettorale, come viene ripartito tra le tre circoscrizioni? Questo è un modo serio e concreto di affrontare il problema e trovare una soluzione”. Tra i vari aspetti affrontati in dibattito, particolare spazio è stato assunto proprio dalla questione del collegio unico. Su tale aspetto sono stati diversi gli amministratori intervenuti. Tra questi il sindaco di Capracotta, Candido Paglione, che ha sottolineato che “a Isernia resta il problema di rappresentatività”. Tra gli altri punti in discussione nella proposta di legge, Frattura si è soffermato anche sulla soglia di sbarramento per partiti e coalizioni, da stabilire tra il 12 e il 15%. “Con una legge di questo tipo, adesso Isernia avrebbe eletto sei consiglieri, più Michele Iorio”. Nel suo intervento il sindaco di Isernia, Giacomo d’Apollonio, ha detto di voler riportare la voce sia della città che del Consiglio comunale, e ha chiesto di “avere la certezza di un riconoscimento dal momento che rappresentiamo un terzo del territorio. Il criterio – ha aggiunto – si può studiare, se provinciale o altro. Ma chiedo di considerare di dare una garanzia per il territorio della provincia. Vorremmo una rappresentanza adeguata alla nostra provincia riconosciuta dalla legge, consistente in almeno in sei consiglieri”. Sulla stessa lunghezza d’inda anche il presidente di via Berta, Lorenzo Coia, che ha affermato: “Senza una giusta rappresentanza, questa regione è monca”. Per il movimento ‘Creare futuro’, “occorre un minimo garantito”. Osservazioni alle quali il presidente della Regione ha replicato: “L’unica certezza per Isernia potrebbe essere il listino, ma con le liste proporzionali che elidono il listino stesso una volta superato il 60% viene meno anche la certezza. L’unica possibilità di garanzia è la norma delle Marche, che prevede la cessione del seggio tra lo stesso partito per questioni di riequilibrio”.