Le sonorità della zampogna nell’edizione 2019/2020

“The european Christmas tree decorations exchange”

Anche durante le Festività 2019/2020, l’atrio della scuola primaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo Leopoldo Montini di Campobasso, presieduto dalla dirigente Agata Antonelli, ospita l’Albero di Natale Europeo.

Attraverso uno dei più tradizionali simboli natalizi, la “Giovanni Paolo II” ha partecipato, per l’undicesimo anno consecutivo, al progetto europeo (13a edizione) del Centro Europe Direct Information di Wrexham (Galles), localmente coordinato dall’Ufficio Europe Direct della Provincia di Campobasso.

In più di trenta scuole europee i bambini realizzano decorazioni natalizie da scambiare con i loro omologhi dell’Unione. I manufatti vengono, poi, spediti con una lettera accompagnatoria, in lingua inglese, che illustri ciò che l’oggetto “racconta”. I doni vanno a decorare gli alberi dei vari istituti europei in uno scambio che, oltre a favorire la conoscenza di altre culture, arricchisce il bagaglio esperienziale degli scolari durante tutto il laboratorio di produzione delle decorazioni stesse. Infine ogni località interessata viene identificata sulla mappa d’Europa, mediante l’apposizione di una coccarda colorata.

I bimbi hanno così modo di esplorare il proprio Territorio, indagandone storia e tradizioni, sperimentando nuove tecniche iconografiche e creative.

Come ogni anno l’Albero di Natale Europeo si arricchisce, oltre che delle decorazioni “estere”, anche di quelle delle scolaresche stesse, le quali appendono ai frondosi rami una copia di quanto da loro realizzato per i compagni d’oltralpe.

Tra le tante pregevoli creazioni del 2019 fa bella mostra di sé un personaggio immancabile nel periodo natalizio: lo Zampognaro.

Più che dall’aspetto artistico l’attenzione è richiamata dal valore intrinseco dell’opera, essendo “il debutto” degli alunni più piccoli, frequentanti le classi prime. In essa si cela, quindi, una fase epocale della storia personale dei suoi artefici, il cui percorso scolastico (fermo restando l’importanza della scuola d’infanzia) è comunque iniziato a settembre.

Le loro manine si sono impegnate a dare vita ad una emblema della cultura centro meridionale. Un musicista tradizionalmente legato al Presepe (imprescindibile “la coppia” di zampognari), le cui sonorità sono state d’accompagnamento a tutti i momenti salienti della nostra società agricolo-pastorale. Gli Zampognari, modelli di ispirazione per artisti ed intellettuali, in quanto testimoni di un affascinate aspetto della società appenninica, celano nei loro strumenti un misterioso “fil rouge”. La zampogna, partendo dalle antichità classiche (derivazione del flauto del dio Pan) si è diversificata, nel corso dei secoli, in vari tipi di strumenti, tra cui le cornamuse (scozzese e irlandese), la musette francese e la piva, fino ad evocare le marce militari d’oltreoceano degli Highlanders of Canada, strettamente legati alle vicende belliche (1943-1945) campobassane.

Le ancestrali note della Zampogna, quindi, innalzandosi suggestive dalle innevate cime del Matese acquistano, oltre ogni volontà umana, un’inconfutabile e travolgente dimensione Europea!

Paolo Giordano