Le pure raccomandazioni del questore Conticchio

di Sergio Genovese

     Abbiamo sentito qualche giorno fa le dichiarazioni del questore di Campobasso che raccomandava le mamme di controllare meglio i propri figli per il drammatico fenomeno dell’uso delle sostanze stupefacenti. Come il questore sicuramente  saprà il problema non è la verifica  da parte dei genitori di cosa contiene il portafogli dei propri figli, poichè la catastrofe educativa che avvolge la nostra gioventù viene da molto lontano fino ad arrivare ad un punto dal quale è davvero difficile uscire. Le responsabilità sono tante e coinvolgono tutte le agenzie educative visto che ci troviamo al cospetto di giovani che si sdoppiano nel loro essere dal lunedì al giovedì e dal venerdì alla domenica. In questa seconda maschera ognuno dei nostri ragazzi  ha raggiunto la consapevolezza blasfema che per conquistare la gioia deve perdere perdere il controllo di se stesso. Alcol e droga sono il carburante per raggiungere l’obiettivo agognato, tutto è scivolato a colpi di concessioni magnanime per finire nella voragine dei nostri giorni. Quando anche i pre adolescenti trascorrono le nottate in mezzo alla strada ritornando all’alba è difficile pensare che le modalità di vita perseguite siano state al riparo da qualsiasi rischio, anzi. La cosa gravissima è che ormai questo percorso appartiene alla fisiologia del nostro vivere, alla scansione del tempo dei nostri ragazzi. La movida nella sua accezione vera non quella coperta da sociologi da strapazzo, è lo sdoganamento di qualcosa di illecito che passa per lecito.  Le agenzie educative, in primis la famiglia e poi la scuola, sembra si siano arrese, soccombono fingendo di non capire per non smascherare la propria inefficienza. Per fare un esempio  iconografico basterebbe verificare se un solo uomo del potere, un Ministro, il Presidente della Repubblica o chi per esso, abbiamo mai trattato un tema simile. Scappano tutti per non riconoscere, ognuno, le proprie colpe. Anzi se ci fate caso quando parlano di giovani lo fanno sempre in termini lusinghieri. Dalla situazione, superando la purezza e la prudenza usata dal Questore , si potrà tentare di uscire solo revisionando i modelli educativi. Famiglie e Scuola dovrebbero affidarsi ad un impegno mono tematico tirandosi su le maniche sul tema:” Salviamo i nostri ragazzi”. Onestamente non la vedo semplice ma è l’unica strategia per poter portare a casa qualche risultato. Tutte le azioni più di facciata che di sostanza messe in campo sul tema sono risultate inefficaci. Intanto ogni giorno un ragazzo finisce in carcere per fortuna senza aver avuto il tempo di smerciare centinaia di dosi di cocaina. Ma ci sono altri che sfuggono ai controlli segnando i  giorni catastrofici di chi ha deciso di perdere la propria libertà prostrandosi, da servo , agli effetti della chimica che fulminerà tanti cervelli.