Le Pro Loco italiane sono 6200, una ogni 10 mila abitanti. (In Molise ne sono attive 78, 2,5 ogni 10 mila abitanti). Nel 2018 hanno organizzato oltre 110 mila eventi, ai quali hanno partecipato 88 milioni di visitatori, di cui 20 mila sagre e fiere per le quali sono stati spesi complessivamente 700 milioni di euro. Questi hanno messo in moto un movimento economico pari a 2 miliardi e 100 milioni di euro creando lavoro per 10.500 persone. Siffatti, in estrema sintesi, i risultati di uno studio condotto dalla prestigiosa CGIA di Mestre.
«Per la prima volta i dati certificano il grande e infaticabile impegno delle nostre associazioni Pro Loco con valori e numeri che superano ogni aspettativa. L’impegno dei nostri 600 mila volontari rappresenta un vero e proprio motore attivo di quell’Italia del volontariato che offre alla nostra società nazionale anche un impulso economico di notevoli dimensioni».
Questo ha tenuto a sottolineare Antonino La Spina, Presidente dell’UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia), in occasione della presentazione del 1° Rapporto sull’impatto socio-economico delle Pro Loco, portato a termine dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre, la cui sintesi è stata presentata in anteprima alla stampa a Roma presso il Senato, nella sala Nassirya.
Presente alla conferenza era anche il Senatore Antonio De Poli, che ricopre il ruolo di Questore anziano del Senato, il quale ha dichiarato: «Il rapporto conferma che le Pro Loco svolgono un ruolo insostituibile nella valorizzazione del patrimonio culturale del nostro Paese. Il loro riconoscimento normativo è condiviso da tutti, non ha colori politici». Ed ha presentato una bozza di disegno di Legge, di cui De Poli è primo firmatario, che ha l’obiettivo di semplificare le procedure, snellire la burocrazia e salvaguardare l’operato di 600 mila volontari che lui definisce “sentinelle dei nostri territori”.
«Il 20% delle Pro Loco gestisce o partecipa alla gestione dei servizi nei musei; il 17% dei siti storico archeologici; il 10% delle biblioteche» ha aggiunto Fernando Tomasello, responsabile nell’UNPLI del Dipartimento Cultura. Successivamente il Rapporto è stato presentato ufficialmente ai soci UNPLI riuniti in Assemblea, sempre a Roma, alla presenza di tutti i presidenti regionali. Tra questi è stato grande l’entusiasmo e lo stupore per gli eclatanti risultati emersi che nessuno aveva potuto immaginare prima. Di fronte ai molti dati illustrati con grafici da Andrea Favaretto e Rita Canu, della Cgia di Mestre, la grande sala è rimasta in totale silenzio. Ben il 77% delle sagre e fiere è organizzato dalle Pro Loco, il 59% delle passeggiate, il 53% delle mostre d’arte, fino al 35% delle attività di salvaguardia ambientale ed al 27% di musica, cinema e teatro. Le Pro Loco per le loro attività ricorrono all’autofinanziano per il 37% e alle quote associative per un altro 14%. I volontari delle Pro Loco assicurano ogni anno ben 7 milioni di ore per le sagre e fiere, 8 milioni di ore per altri eventi e 10 milioni di ore per altre attività. In totale addirittura 25 milioni di ore sono regalate senza alcun compenso a queste organizzazioni che hanno una struttura capillare inferiore soltanto a quella delle Parrocchie e delle farmacie. All’Assemblea, inoltre, Maurizio Signorelli, responsabile della comunicazione UNPLI, ha illustrato lo sviluppo qualitativo e organizzativo operato sulla rivista “Arcobaleno d’Italia” che ha saputo creare una redazione diffusa in tutte le regioni d’Italia, composta dagli addetti stampa che si spendono quotidianamente per comunicare al meglio le attività delle Pro Loco e far conoscere questo mondo al grande pubblico. L’Assemblea dei soci ha tributato un lungo e caloroso applauso alla Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, che ha voluto inviare un cordiale saluto ed un ringraziamento a coloro che tanto si impegnano nelle Pro Loco d’Italia.

