“Last dose”, terminate le indagini: 32 gli imputati

A dieci mesi dall’arresto dei presunti spacciatori, le indagini preliminari sono giunte a conclusione. Stiamo parlando dell’operazione antidroga “Last dose”, portata a compimento dai Militari dell’Arma all’alba del 6 marzo 2015,?Nel mirino dei Carabinieri finirono, tra gli altri, diversi esponenti del temibile “Clan Spada”.

Ben 32 gli imputati, in massima parte venafrani. Tra i presunti pusher soprattutto noti personaggi locali di enia Rom, mentre tra gli acquirenti figurerebbero anche alcuni assuntori, giovani e meno giovani, della “Venafro bene” (studenti e professionisti).

A breve i giudici del Tribunale di Isernia dovranno decidere se archiviare il tutto o procedere con il rinvio a giudizio degli imputati, fissando la data dell’udienza preliminare che segnerebbe l’inizio del processo vero e proprio.

Determinanti ai fini delle indagini, ma eventualmente lo saranno anche in fase di processo, le intercettazione telefoniche ed ambientali, corredate dai filmati realizzati segretamente dai Carabinieri nei mesi che precedettero il clamoroso blitz del marzo 2015.

Qualora si dovesse andare a giudizio, non ? da escludere che i legali degli imputati possano adottare tra le linee difensive?la verifica dettagliata delle intercettazioni, onde sminuirne la?consistenza ed il loro reale valore ai fini del processo.

Angelo Bucci

I comunicati relativi al blitz diffusi dall’Arma nel marzo del 2015:

I Carabinieri del Comando Provinciale di Isernia hanno dato esecuzione a 6 Ordinanze di Custodia Cautelare in Carcere e 15 Decreti di Perquisizione Domiciliare emessi dal G.I.P del Tribunale di Isernia, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di soggetti appartenenti ad una rete criminale dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti nella provincia di Isernia. Nel corso delle indagini, che hanno portato al sequestro di oltre mille dosi di stupefacenti, di diversa tipologia, i Carabinieri hanno accertato che? per condurre l?attivit? di spaccio al dettaglio venivano impiegate anche le mogli e i figli minorenni degli indagati, bambini di et? compresa tra i due e i quattordici anni.

Le attivit? di indagine, durate circa un anno e mezzo, oltre che attraverso ?attivit? tradizionali quali servizi di osservazione, pedinamento e controllo, sono state condotte anche con attivit? tecniche, quali intercettazioni telefoniche e riprese video fotografiche.

I militari del Nucleo Investigativo di Isernia che hanno condotto le indagini con la fattiva collaborazione dell?Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Venafro, la notte del 6 marzo scorso, avevano eseguito l?arresto di Ergys Brunga, 26enne di origine albanese, che si occupava di fornire rilevanti quantit? di sostanze stupefacenti, del tipo cocaina, hashish e marijuana, delle quali si approvvigionava principalmente nel napoletano e nel casertano, agli spacciatori locali, anch?essi arrestati,? Franco Sarachelli, 36enne di Isernia, Cesare Spada, 35enne, Roberto De Silvio, 38enne, Pino Spada, 38enne e Vincenzo Spada, 65enne, tutti di Venafro e appartenenti a famiglie di rom stanziali. Ed erano proprio questi ultimi a gestire le piazze di spaccio tra Isernia e Venafro.

E? stato individuato un rilevante numero di acquirenti nel corso dell?attivit? di indagine, tra i quali purtroppo anche giovani studenti degli istituti scolastici della provincia: sei le persone arrestate in flagranza di reato e trenta quelle denunciate in stato di libert?, tutti soggetti residenti oltre che nella provincia di Isernia anche in quelle vicinorie di Caserta, Napoli, Frosinone, Campobasso, Pescara e L?Aquila. Convenzionale il linguaggio utilizzato per l?acquisto delle dosi di stupefacenti: ?portami una birra? oppure ?mezza birra? o ?andiamoci a fare il bagno? erano alcune delle frasi captate durante le intercettazioni telefoniche, con le quali i soggetti coinvolti tentavano di criptare il discorso.

Da rilevare sotto il profilo della gravit? della condotta delittuosa la circostanza che per condurre le attivit? di spaccio al dettaglio venivano utilizzate le mogli e anche i bambini, figli minorenni degli indagati. Nel corso delle operazioni ? stata inoltre data esecuzione a quindici decreti di perquisizione domiciliare emessi dall?Autorit? Giudiziaria nei confronti di altrettanti indagati coinvolti a vario titolo nell?attivit? delittuosa. In tale contesto, furono rinvenuti e sottoposti? a sequestro ulteriori quantitativi di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, sostanze da taglio e una somma contante pari a circa 7.000 (settemila) euro quale provento dell?attivit? di spaccio.