L’associazione degli Ex Consiglieri: «Al Molise manca un Piano di Sviluppo Regionale»
Il Consiglio Direttivo dell’associazione degli Ex Consiglieri regionali, dopo la seduta consultiva del 6 marzo scorso, è tornato a concentrarsi sulla difficile situazione socio economica regionale, per esternare idee, proposte utili e indicazioni possibili al fine di «riprendere la sostenibile e praticabile via molisana allo sviluppo e prosperità, malgrado le presenti ed innegabili congiunture negative, acuite dalle gravi emergenze presenti (irrisolte e sopraggiunte), che si palesano quasi insuperabili».
Dopo l’introduzione del presidente Gaspero Di Lisa, il consigliere regionale Gianluca Cefaratti, dirigente Componente di diritto del Direttivo, ha preso la parola per dichiarare di condividere sia i richiami che l’Associazione fa allo Statuto del Molise, che la contestuale necessità di adottare un Nuovo Piano di Sviluppo Regionale (Psr), perché sono elementi essenziali per dare “una visione” unitaria dell’Assemblea Legislativa e realizzare l’atteso sviluppo sociale.
Dare attuazione allo Statuto, ovvero allo strumento previsto per la pianificazione, che «ci porterà a dare risposte in tutti i campi, per esempio: la sanità. Va tenuto da conto che la sanità pubblica e quella privata non perseguono i medesimi obiettivi. La pubblica, per il principio: del prevenire è meglio del curare va estesa e garantita a tutti. Essa punta (o meglio dovrebbe puntare) allo stato di salute e benessere di tutte le persone, intervenendo a monte dell’erogazione di prestazioni sanitarie.
La sanità privata, se non convenzionata, punta ad effettuare il maggior numero possibile di prestazioni sanitarie, al fine di poter guadagnare il massimo possibile sulle cure, trasformando la salute in una merce da vendere. Per coniugare queste diverse peculiarità, come pure tutti i settori e le categorie economiche e sociali, estesamente intese, di una comunità regionale impegnata in globali attività, da regolamentare con normative aventi valenza legislativa, c’è solo il Piano di sviluppo regionale, da adottare con procedimenti e per finalità, che lo Statuto regionale assegna al Consiglio regionale, in quanto organo di sovranità democratica e di potere legislativo e di programmazione.
Il Molise soffre per la mancanza – da troppi decenni – di questo strumento di pianificazione dello sviluppo regionale. Il Psr individuerà: metodologie, pratiche, processi interattivi e partecipativi (con particolare riferimento alle politiche, ai piani ed ai progetti che riguardano la gestione del territorio e gli indirizzi di sviluppo locale, di nuove economie e di produzione di “valore aggiunto territoriale”) e prevederà le risorse necessarie per il raggiungimento dei traguardi posti, nonché i rispettivi canali finanziari».



