L’artista brasiliano Senna ospite d’onore al CVTà Street Fest

Non smette di stupire la proposta artistica del CVTà Street Fest di Civitacampomarano: oltre ai quattro artisti ospiti, invitati a lavorare sul tessuto urbano del piccolo borgo arroccato all’ombra del Castello Angioino nell’arco di due mesi, giunge ora a Civitacampomarano un ospite speciale. Si tratta dell’artista brasiliano Alex Senna che, nel lungo viaggio dalla sua terra d’origine all’Italia, si è trattenuto in terra civitese dal 28 aprile al 3 maggio lasciando sui muri del borgo tracce della sua pittura capace, con uno stile personale e immediatamente riconoscibile, di ribaltare prospettive e punti di vista. Innamoratosi delle stradine caratteristiche del borgo, Senna ha scelto di dipingere piccole figure qua e là piuttosto che un grande muro. Grazie alla sua immaginifica fantasia, capace di superare i limiti della realtà e riscriverli con i pennelli del sogno, Alex Senna fa camminare sui muri del CVTà Street Fest un gatto, una donna e un bambino, ma non nel modo in cui tutti ci aspetteremmo camminassero. Le figure dell’artista brasiliano sfidano la forza di gravità e, come in uno dei mondi fantastici disegnati da Escher, calcano i muri come se questi fossero pavimenti (nella foto in basso, ndr). I visitatori che si trovano a camminare per i vicoli di Civitacampomarano, quindi, si sorprendono a osservare i protagonisti della pittura di Senna da un insolito punto di vista dall’alto. E il bianco e nero che costituisce la cifra stilistica più rappresentativa dell’arte di questo artista fa inoltre allungare le ombre delle figure a dismisura, con un effetto di gioioso spiazzamento, quasi metafisico. Le lunghe ombre seguono la direzione del reale spostamento del sole nel corso della giornata, regalando a chi le osserva l’impressione che il sole spenda anche quando non c’è. A salutarlo al suo arrivo a Civitacampomarano, Alex Senna ha trovato l’artista argentino Francisco Bosoletti, il secondo degli ospiti invitati dalla direttrice artistica Alice Pasquini per la seconda edizione del festival, dopo Gola Hundun. Al lavoro dal 26 aprile al 2 maggio, Bosoletti ha realizzato un grandi dipinto che occupa il muro con tutto l’incanto di una vera e propria magia: si tratta infatti di una pittura “in negativo” che, con un lavoro di grande virtuosismo tecnico, si appropria di un artificio proprio della tecnica fotografica per creare un’immagine leggibile a vari livelli. Il titolo dell’opera è “Resilienza” e nomina quella che all’artista sembra essere la qualità più peculiare di questa terra e dei suoi abitanti, che non si arrendono né alle forze naturali né alla tentazione dello spopolamento, ma scelgono di restare e resistere, sperando in una rinascita del borgo. “A Civitacampomarano – spiega Bosoletti – sembra che il tempo si sia fermato, sembra che le cose stiano allo stesso posto da centinaia di anni. Ma questa visione superficiale non è la realtà. Tanto l’interno della terra quanto l’interno dei suoi abitanti hanno più movimenti e cambiamenti che nel mondo normale. Il mio muro vuole essere una rappresentazione di questa forza interna, di ciò che è possibile vedere al di là della superficie, e al tempo stesso è un invito per chi guarda a costruirsi attivamente, attraverso l’utilizzo di un filtro, un’immagine empatica di quello che ha di fronte”.