di Luigi Castellitto
Arrivano sempre più conferme del fatto che il dedicarsi a esperienze che hanno in qualche modo a che fare con l’arte sia un trattamento non invasivo per prevenzione e migliorarmento della salute.
L’Health Evidence Network ha raccolto prove per l’Organizzazione Mondiale per la Salute: 3000 studi esaminati, i risultati hanno dimostrato il contributo dell’arte nella promozione del benessere e nella prevenzione di una serie di malattie fisiche e psicologiche. Essa può anche aiutare ad alleviare i sintomi di quelle patologie per le quali non esiste, purtroppo, ancora una cura efficace.
In particolare, dove può “agire” l’arte? Può aiutare ad alleviare i sintomi di una situazione psicologica causata da un trauma o un abuso, può infondere sollievo alle persone che presentano condizioni acute, supportare individui con disturbi di natura neurologica, quindi inclusi autismo, paralisi cerebrale, ictus, demenze. Inoltre può assecondare nel trattamento di malattie non trasmissibili come cancro, patologie polmonari, malattie cardiovascolari, supportare l’azione di cure palliative nelle terapie di fine vita. Da citare, nel dettaglio, la danza per chi soffre di Parkinson e il canto percombattere stress e problemi cardiovascolari.