“Non vogliamo scavalcare nessuno, siamo pronti a metterci in fila, ma rappresentiamo anche una categoria di lavoratori ad alto rischio in questo periodo di pandemia. Eppure non rientriamo neppure nella catena delle vaccinazioni”.
E’ il grido di allarme che lanciano due persone che operano in un settore complesso e delicato, soprattutto in questo momento storico.
Giuseppe, titolare delle onoranze funebri “San Giorgio” e Carlo, responsabile dell’agenzia di servizi funebri “Valom”. Entrambi di Campobasso.
Loro e chi con loro collabora, sono a contatto giornalmente con decessi Covid19 presso le strutture sanitarie e in abitazioni private.
“Abbiamo a che fare con parenti di persone che sono state contagiate dal Covid, quindi siamo sempre in prima linea e meritiamo la stessa considerazione di altre categorie che, giustamente, vanno protette. Sarebbe giusto quindi che anche noi rientrassimo nei piani vaccinali”.
Come dargli torto? Senza contare che la maggior parte delle onoranze funebri sono a conduzione familiare e se si dovesse ammalare anche solo uno, la famiglia sarebbe tutta in quarantena fiduciaria, questo potrebbe succedere anche se si ammala un dipendente e le onoranze funebri, sarebbero chiuse per il medesimo motivo.