L’Amore nello Sguardo

Questa settimana abbiamo il piacere di dialogare con Lello Muzio, artista molisano doc, della sua passione per la fotografia declinata in raffinatissima arte.

1) come è nata e quando la Tua passione per la fotografia?

In realtà non mi sento fotografo nel senso stretto del termine. La mia prima passione, in tenera età, è il disegno, presto abbandonato, però l’interesse per le arti visive l’ho tenuto sempre vivo. La pratica fotografica di base mi ha sempre appassionato, fino a quando ho raggiunto consapevolezza che potesse essere un mezzo potente di espressione e crescita personale. Questa presa di coscienza è avvenuta soprattutto in occasione di viaggi, infatti non ero attratto dalle semplici e scontate foto “cartolina” ma mi accorgevo di avere bisogno di riportare a casa una sensazione, uno stato d’animo che potevo trovare in una semplice luce su una mattonella con della polvere brillante sopra di essa, un alito di vento che fa volare una camicia appesa ad un ombrellone sulla spiaggia, una silhouette di persona contro luce delle bancarelle di sera, oppure una nuvola a forma di cuore sopra una antica colonna romana. Tutti segnali che mi hanno indotto con curiosità ad approfondire questo meccanismo interiore che tutt’ora continua ad essere motivo di ricerca. Di pari passo alla ricerca personale ho iniziato parallelamente collaborazioni sul piano commerciale che mi hanno portato ad acquisire competenze e ad oggi sono titolare dello studio Muzio photography

2) come si è caratterizzato il Tuo percorso di apprendimento e crescita dell’arte fotografica?

Inizialmente da autodidatta attraverso studi di comunicazione visiva e successivamente ho perfezionato la tecnica con numerosi corsi di generi specifici come ritratto, still life, paesaggio, reportage, street photography, moda, wedding ecc… Sul piano personale concepisco la fotografia come una forma d’arte pari alla pittura o alla poesia per esempio e sono attratto dai nuovi linguaggi visivi della fotografia contemporanea

3) quali contenuti emotivi pensi che siano presenti nella Tua arte?

Continuamente cerco di analizzare il mio approccio alla pratica fotografica. Infatti più che il genere mi interessa capire, a prescindere dal soggetto della mia fotografia, me stesso in che modo mi relaziono rispetto alla scena che ho di fronte, soprattutto con quale profondità e intensità riesco ad affrontarla per riportare l’emozione del momento. In questo senso penso che sia una fotografia intima che caratterizza una persona estremamente timida che attraverso l’obiettivo cerca un contatto col mondo esterno. Un motivo di soddisfazione è che attraverso questo percorso introspettivo possa aiutare lo spettatore a porsi nuove questioni rispetto a ciò che lo circonda come capita a me

4) quali sono stati gli incontri più significativi per il Tuo percorso artistico?

Tra le figure più illuminanti con le quali ho avuto l’onore di frequentare corsi mi sento in dovere di menzionare Sandro Iovine, Augusto Pieroni, Novella Oliana, esperti in comunicazione visiva e fotografia concettuale. Inoltre sono coorganizzatore da alcuni anni del laboratorio Perferie Viaggianti alla scoperta della parte buona della periferia romana a cura di Fabio Moscatelli esperto in fotografica sociale. Il laboratorio è fonte di crescita sul piano umano, oltre ad occasione di incontro e confronto con numerosi fotografi maestri e colleghi del panorama contemporaneo. Inoltre trovo che profonde fonti di ispirazione e crescita vadano da ricercare in tutto ciò che profuma di creatività pura. Infatti trovo spesso ispirazione relazionandomi con amici scrittori, poeti, attori, musicisti ma anche da persone incontrate nel quotidiano, Perché la poesia è in tutte le cose, tutto sta nel volerla e saperla riconoscere

5) pensi di esserti ispirato ad un artista in particolare?

La mia curiosità e passione mi porta a voler conoscere i tanti autori del passato e di oggi. In genere mi affascinano quegli autori che in qualche modo hanno lasciato un segno nella storia dell’arte e della fotografia, spesso sono coloro che hanno avuto il coraggio di rompere i cliché e di conseguenza seguire con determinazione la propria visione e le proprie idee. Ammiro tanti autori ma spero di trovare un giorno un mio personale e originale modo di vedere il mondo o perlomeno già il fatto di volerci provare mi permette di stimolarmi e, spero di non perdere mai la passione, proprio pensandola in questo modo

6) cosa o chi Ti piace di più fotografare?

Come già accennato non ho un soggetto preferito, infatti spazio dalla figura umana sotto forma di ritratto o collocata nel proprio ambiente oppure mi piace indagare la scena urbana, il paesaggio, la natura, inserirli magari tutti insieme in unica narrazione visiva. Cerco di rappresentare le scene che ho davanti ponendomi a metà tra realtà e sogno in una sorta di risultato metafisico, e questo si avvicina molto al mio modo di essere nella vita reale. Quindi è nell’approccio che trovo la mia soddisfazione

7) come Ti orienti nelle scelte di carattere tecnico per le Tue creazioni?

La cosa più importante è il concetto, cioè l’idea che ho in mente, che può essere concepita sia durante una ricerca di flusso emotivo o partire già come un bisogno forte di realizzazione con idee già precise e radicate nella propria “pancia”. Dopodiché bisogna trovare il modo di rappresentare al meglio le proprie intenzioni attraverso le immagini. Per esempio sto portando avanti un progetto a lungo termine con immagini analogiche con pellicole a colori scadute, per enfatizzare una mia riflessione intima sulla rappresentazione di pensieri in immagini e viceversa come indagine sul tempo spazio memoria. Oppure il progetto “L’altra città”, altro progetto a lungo termine, immagini della città di notte con le sue atmosfere surreali, aiutandomi con una digitale moderna tecnologicamente avanzata perché ho bisogno di spostamenti veloci per non perdere eventuali giochi di luce o di movimento urbano

8) cosa pensi degli interventi di Photoshop?

Sono apertissimo ai nuovi linguaggi sia teorici che tecnici. In alcuni casi, specie nella fotografia commerciale sono indispensabili, ma possono servire anche a rafforzare o giustificare un messaggio legato alla propria poetica. Non amo gli interventi troppo invasivi, spesso si esagera e si perde di vista l’essenza del concetto iniziale, preferisco che ci sia sempre un certo equilibrio tra gusto estetico e idea, la quale al giorno d’oggi, sia sul piano commerciale che artistico, dovrebbe prevalere sul resto.

9) con il Laboratorio “La luce interiore”, Tu hai condotto i partecipanti in un percorso di creatività e personale ricerca espressiva, ce ne vuoi parlare?

La mia idea di fondo è quella di voler fare cultura riguardo all’approccio personale alle varie forme d’arte in generale e in particolare riferimento alla pratica fotografica. Ci sono tanti corsi in giro curati da bravissimi colleghi ed ho pensato di ideare e curare un corso completamente inedito, fruibile sia da amatori che professionisti ma anche a chi si occupa di altre forme d’arte. Attraverso esempi pratici, tecnici e teorici, visione di filmati e con intervento di ospiti l’intento è quello di portare il partecipante alla ricerca della propria visione. Il corso è strutturato a cadenza settimanale e può avere la durata di oltre tre mesi, fine ultimo ma molto importante è stimolare e seguire il partecipante alla creazione di un proprio progetto e, nel caso di più partecipanti, anche di edizioni diverse, organizzare collettive e pubblicazioni, oltre a partecipazioni a premi e letture portfolio

10) come, a Tuo avviso, l’arte fotografica può diventare un canale di espressione e comunicazione per i giovani?

L’arte in generale è qualcosa che ha il potere di educare alla vita. Arte per me significa espressione profonda di se. Educando a seguire la propria visione ci si appassiona ai propri sogni e ci si impegna per realizzarli. Per fare ciò bisogna essere curiosi e la curiosità porta ad essere umili e tutto questo porta ad una crescita naturale. La cosa più importante non è diventare degli artisti, ma diventare persone migliori ed avere una profonda consapevolezza di ciò, a maggior ragione nella società superficiale e omologata di oggi basata sui like e quindi su esempi completamente fatui, dovrebbe aiutare a ragionare con la propria testa. Perché la vera bellezza non è scattare una bella fotografia o scrivere una bella poesia o fare un bel dipinto perché sarebbe solo un punto di arrivo fine a se stesso, invece la macchina fotografica, una penna e un foglio oppure un pennello e una tela sono solo un mezzo, una scusa per giungere alla bellezza di tutte le cose del mondo. Non un punto di arrivo ma un punto di partenza verso una meta in continuo cambiamento. Perché come dice Kerouac in “On the road” il segreto del viaggio, e la sua essenza, è nell’andare. Allora tocca solo scegliere il mezzo a noi più appropriato.

LELLO MUZIO in collaborazione con Anna Corallo e Claudio Calcinai

Biografia

Lello Muzio fotografo unisce studi da autodidatta, collaborazioni ed esperienze sul campo. Frequenta diversi corsi di tecnica fotografica, tra cui ritratto, still life, street photography, reportage, fotografia analogica e stampa antica. Tecnica e ricerca personale sono in continua e costante evoluzione, gli scatti esplorano spazi vuoti, scene di vita quotidiana, persone, eventi, storie. Semplicità, ricerca estetica ed originalità emergono dalla visione personale diventando momento di riflessione con ciò che lo circonda.Hanno contribuito alla propria crescita personale corsi con Sandro Iovine, Augusto Pieroni, Novella Oliana, esperti in comunicazione visiva e fotografia concettuale. Da circa quattro anni è membro di URI Roma ed insieme a Civico Zero di San Salvo (CH) è coorganizzatore di Periferie viaggianti a cura di Fabio Moscatelli. E’ ideatore dei laboratori “La luce interiore” e “On the road”. Attualmente lavora tra Campobasso e Roma. ALCUNE ESPOSIZIONI COLLETTIVE E PERSONALI: -Artheria – Larino -La magia del movimento – Galleria Civica Termoli -MusicaVista – galleria Ex Onmi Campobasso -Dipingere con la luce – palazzo Provincia di Campobasso -Blue print – galleria Ex Onmi Campobasso e FineArtLab Napoli -Brown print – Artestudio Campobasso, Officine Cromatiche Isernia, Altilia Sepino esposizione in Me.Mo cantieri culturali, Museo Sannitico Campobasso, Castello Pandone Venafro, Palazzo Maucieri Bonefro (CB) -Angeli Caelorum – personale presso Ares Campobasso -I segreti dell’alveare – Circolo Sannitico Campobasso -Omaggio a Marcello Scarano in Collecta Gratia – Fondazione Molise Cultura Campobasso -Camminante – personale presso sala AXA Palladino Company Campobasso -CHEAP street art festival – Bologna 2016 -L’altracittà – installazione in Incontri e Confronti galleria Ex Onmi Campobasso, I.I.S.S. “L. Pilla” Caffè Letterario il “Village” Campobasso -Fuori Scena (dietro le quinte del teatro Savoia) – personale presso Fondazione Molise Cultura Campobasso -4°posto del lavoro concettuale “Meaculpa” al 24° Concorso Portfoilo 2018 presso Aurum Pescara – La fabbrica delle idee -Connessioni – collettiva presso Il foto studio Roma -Progetto periferie viaggianti – Ex fienile Tor Bella Monaca Roma Broda Nera, Bambini di Taranto – Galleria Ex Onmi Campobasso Interpretazioni lunatiche per -Gattaluna libro di poesie – Galleria Centottanta Isernia, ospiti al premio Paci di Isernia 2019 -Angeli – personale in Fondazione Molise Cultura Campobasso -4°posto del lavoro “Barlume” al 25° Concorso Portfoilo 2019 Trofeo Aternum Pescara -Il sogno di Tomas – esposizione serie in “Sin-tesi” Collettiva presso Fondazione Molise Cultura -Spleen et Ideal – dittico esposto nella collettiva “LiberaMente” Palazzo Terpolilli Fresagrandinaria (CH) “Le immagini sono potenza silenziosa che parla agli occhi, e superando ogni ostacolo, s’impadronisce di ogni facoltà dell’anima”… (Delacroix ) Lello Muzio Via Orefici, 32 86100 – Campobasso P.IVA 01793580703 cell. 338 54 30 581 mail: lellomuzio@gmail.com www.lellomuzio.it