Laboratorio analisi, «la situazione è grave». Nuovo appello alla politica
Il Comitato Voglio Nascere a Termoli interviene dopo lo stop delle analisi di laboratorio al San Timoteo che dovranno essere mandate a Campobasso
E’ una situazione di emergenza quella che si sta registrando al laboratorio analisi e al centro trasfusionale dell’ospedale San Timoteo di Termoli. La notizia era stata data appena due giorni fa da parte di Giancarlo Totaro della Fimmg-118: il laboratorio analisi non può più effettuare le analisi che vanno mandate al reparto di Campobasso. Una situazione sulla quale Deborah Staniscia e Cinzia Ferrante del Comitato Voglio Nascere a Termoli hanno voluto fare chiarezza recandosi personalmente presso il reparto e constatando «che la situazione è grave perché c’è un depauperamento di tutto quello che abbiamo. Il clima a volte è di paura – hanno continuato le rappresentanti del comitato in una diretta Facebook – perché c’è stanchezza da parte degli utenti e di chi lavora in ospedale e a questa stanchezza si associa la paura di trovarsi con le spalle al muro se si dice qualcosa». Una situazione quasi al limite per la quale «scriveremo una nota direttamente a Filomena Calenda che è responsabile della Commissione Salute in Regione Molise attraverso la quale speriamo di ottenere un consiglio regionale monotematico straordinario che speriamo venga fatto a breve e un nuovo incontro con il presidente Toma. Finora abbiamo atteso con molta pazienza ed educazione e ci hanno fatto un sacco di promesse dicendo che quando sarebbe stato approvato il Patto della Salute le cose sarebbero cambiate e si sarebbero risolte tante situazioni. Bene il Patto della Salute è arrivato ma qui andiamo a peggiorare. Abbiamo sempre detto che il punto nascita era la punta dell’iceberg. Adesso è la volta del laboratorio analisi e del centro trasfusionale per i quali la faccendo è grave. Stiamo raccogliendo dei dati tecnici e cercando persone che siano disposte a farci una analisi». Accanto alla missiva che sarà indirizzata alla Calenda e al consiglio regionale anche l’idea di indire «una assemblea popolare in modo tale che la cittadinanza abbia la possibilità di partecipare e chiarire quello che sta accadendo e dopo decidere il da farsi».