La “wave” del momento
Sta spopolando sempre di più tra i giovani e la sua fama sta diventando inarrestabile
di Nicola Savastano
E’ il genere musicale che sta sta scalando le classifiche di ogni piattaforma di musica streaming on demand. Gli artisti Trap, o meglio i Trapper, hanno letteralmente spodestato il resto della musica italiana e non. Tuttavia per poter parlare di Trap bisogna capire come questa è arriva in Italia.
Tutto proviene dall’ Hip Hop, nato negli Stati Uniti negli anni settanta e sviluppatosi nel corso del tempo fino a diventare come lo si conosce oggi. Dagli States è stato poi portato in Italia con il nome di Rap.
Nel nostro paese fece la sua prima apparizione negli anni ottanta ma non ottenne un grande successo almeno fino al 1991 anno in cui il cantautore Jovanotti, con la pubblicazione di “La Mia Moto” e “Giovani Jovanotti”, abbandonò in parte il suo precedente percorso e si avvicinò molto ai “sounds” del Rap.
A partire da lui, moltissimi altri artisti come Gli Articolo 31, Bassi Maestro, i Sangue Misto, i Sottotono, i Club Dogo, iniziarono a “rappare” e a trattare le tematiche Hip Hop. Con l’avvento del nuovo millennio questo genere iniziò a diventare sempre più popolare grazie al contributo di numerosi artisti del calibro di Fabri Fibra, considerato uno dei migliori in Italia ancora oggi, Mondo Marcio, Guè Pequeno, Marracash e Inoki.
A partire dal 2010 fanno il loro debutto nel mondo del Rap con la pubblicazione di “Mixtape”, ovvero album in free download, Gemitaiz, Madman, Emis Killa, Salmo, Fedez, Nitro e molti altri. Anche grazie a numerose collaborazioni, i featuring, a volta internazionali, riescono a riscuotere un grande successo ancora oggi.
Ma quindi la Trap è una musica a parte? La risposta è no dato che si può considerare un sottogenere del Rap.
Anche questa volta tutto parte dagli U.S.A. da alcuni artisti che nei loro testi iniziano ad adottare un linguaggio piuttosto violento e minaccioso con tematiche quali droga, prostituzione, criminalità, disagio e povertà.
Tuttavia l’elemento che più contraddistingue la Trap dal Rap, dato che anche quest’ultimo utilizza un lessico molto forte, è la sonorità. Infatti, invece di parlare con un certo ritmo su una base, viene utilizzato uno strumento molto particolare in grado di intonare la voce e modificarla: è il cosiddetto autotune.
In Italia il primo a portare la Trap è Guè Pequeno. Il vero boom si ha però nel 2014-2015 grazie alla pubblicazione dell’album XDVR di Sfera Ebbasta, considerato il migliore in questo ambito. Successivamente tanti rapper seguono il percorso di quest’ultimo e iniziano ad utilizzare l’autotune all’interno delle loro canzoni.
Dal 2015 il genere diventa sempre più popolare e cominciano ad affermarsi i cosiddetti rapper della “nuova scuola” tra cui Ghali, Izi, Tedua, Capoplaza, Laioung, Rkomi, Vegas Jones, Achille Lauro, la Dark Polo Gang. Molti di questi si sono riconfermati anche nel 2018 pubblicando nuovi album e nuovi singoli.
C’è però una domanda a cui bisogna rispondere; perché la Trap è così popolare e il numero dei suoi ascoltatori cresce sempre di più?
Non è semplice trovare una risposta adatta. Molti Trapper nelle loro canzoni celebrano la vita di lusso o altri utilizzano un linguaggio a volte non appropriato e questo ha generato non poche polemiche contro di loro. Evidentemente i loro ascoltatori sono attratti da quelle tematiche oppure apprezzano solamente le melodie e le sonorità. Bisogna anche prendere in considerazione che alcuni artisti possiedono una proprietà di scrittura che va oltre l’ordinario, ma sono comparse delle critiche riguardo ad alcuni trapper che, secondo alcuni esperti, non possono autodefinirsi musicisti. Il dibattito resta sempre aperto: questo fenomeno continuerà a crescere durante gli anni oppure avrà una brusca interruzione?
Per ora non possiamo saperlo, l’unica certezza è che la Trap è la moda del momento!