La Uil Molise: «Piano d’azione contro il virus con un fondo per l’emergenza»

CAMPOBASSO. È indispensabile l’apporto e l’impegno di ciascuno. E, davvero, è necessario, da parte delle Istituzioni locali, avere uno sguardo lungo, una capacità di programmazione e di azione immediata. Questo sollecitiamo». Così la Segretaria generale della UIL molisana, Tecla Boccardo. «Chi oggi ci sta salvando – ha proseguito – chi agisce in prima linea sono le “competenze” dei professionisti della salute: ricercatori, medici, infermieri, operatori sanitari, operatori del 118 del nostro sistema sanitario, uomini e donne impiegati nell’emergenza e tutti i lavoratori dei servizi collegati. Gli stessi lavoratori che in questi anni hanno subìto le scellerate politiche dei tagli, dei mancati rinnovi contrattuali, della precarietà a vita. Gli stessi operatori della salute troppo spesso lasciati soli ad affrontare le giuste rimostranze dei cittadini che un servizio adeguato lo pretendono, talvolta persino aggrediti. Sempre un pensiero di gratitudine a loro, prima di impostare qualsiasi ragionamento.

Per questo la UIL ritiene indispensabile che la Regione invii a Roma una “mappatura ragionata” del fabbisogno necessario al Molise per la spesa di attrezzature, apparecchiature e assunzioni. Ma, in parallelo con questa attivazione con il livello nazionale, se davvero questa regione vuole passare dal “dire” al “fare” la prima decisione da prendere  è di costituire e mettere a disposizione un ‘Fondo regionale per l’emergenza’ a cui attingere per anticipare e far fronte alle spese straordinarie, per l’attivazione dei due ospedali e per l’approntamento della macchina organizzativa complessiva.

Reclutiamo velocemente nuovo personale, attingendo medici anche nella specialistica ambulatoriale sospesa o ridimensionata, accelerando le stabilizzazioni. Facciamo accordi per l’impiego straordinario di personale sanitario da utilizzare negli ospedali pubblici per fronteggiare l’emergenza da COVID-19 che ha già dimezzato il già scarso personale sanitario impiegato. Come già stabilito, riattiviamo gli Ospedali dismessi di Larino e Venafro, con relativo pronto soccorso, e dedichiamoli al COVID-19, ma rimettiamo subito in piena operatività il presidio ospedaliero di Termoli, vitale per la popolazione del Basso Molise che attualmente è senza assistenza e  ha il numero maggiore di casi di infetti. E, ovunque approntiamo strutture dedicate al virus: molta serietà per garantire la sicurezza dei lavoratori lì impegnati. Tutto questo, la Boccardo, lo definisce “la fase A”. Ma non basta: serve contemporaneamente e con urgenza avviare anche una ‘fase B’, per fronteggiare un eventuale picco dell’epidemia in Molise e nelle regioni limitrofe. Per aumentare subito e presto i posti letto disponibili: liberiamo gli attuali posti ovunque, partendo dal contingentamento degli afflussi per le patologie programmabili, mettiamo in pronta disponibilità i posti letto sia nel pubblico che nel privato accreditato. Ognuno deve fare la propria parte, non è il tempo delle divisioni, utilizziamo tutte le strutture e le eccellenze sanitarie presenti sul territorio, condividendo l’unico obiettivo: che a tutti i malati possa essere garantito un posto letto! E, anche con questa “caccia” ai posti letto in tutti gli ospedali, cominciamo – ha concluso Boccardo – a realizzare quella “Rete unica integrata” di assistenza sanitaria che da tanto tempo invochiamo come riprogettazione della sanità molisana».