La Transumanza è Patrimonio dell’Umanità

Arriva il riconoscimento Unesco per l’antica pratica ancora diffusa in Molise

La transumanza è Patrimonio dell’Umanità. Le transumanze del mondo sono nell’Unesco. La decisione è stata comunicata oggi, mercoledì 11 dicembre, dopo i pareri favorevoli dei settori tecnico e dei Paesi coinvolti.

«Ce l’abbiamo messa tutta, un enorme lavoro di raccordo per trovare il materiale utile per tenere uniti i territori coinvolti e dare forza al dossier. Di più dal Molise non potevamo fare». Così Carmelina Colantuono, donna molisana simbolo della Transumanza italiana, prima di conoscere il responso arrivato da poco: la civiltà della transumanza farà parte del Patrimonio Intangibile dell’Umanità. La Colantuono si era già detta fiduciosa perché «il dossier prodotto è stato valutato positivamente come best practice per le candidature Unesco». In Italia, oltre al Molise, sono presenti Puglia, Abruzzo, Basilicata e Campania, mentre la candidatura internazionale a patrimonio dell’Unesco è stata presentata dai Ministeri di Italia, Grecia e Austria. La Transumanza è una antica pratica della pastorizia che consiste nella migrazione stagionale del bestiame lungo le rotte migratorie nel Mediterraneo e nelle Alpi. Tale tradizione affonda le sue radici sin dalla preistoria e si sviluppa in Italia anche tramite le vie erbose dei “tratturi”, ancora in uso tra Molise e Puglia. La candidatura all’Unesco della Transumanza è stata avanzata nel 2017 da Italia (capofila), Austria e Grecia ed il dossier è stato elaborato da un pool di esperti. La proposta unisce tutta l’Italia dalle Alpi al Tavoliere: le comunità emblematiche indicate nel dossier come luoghi simbolici della transumanza sono diverse tra cui i comuni di Amatrice (Rieti) da cui è partita la candidatura subito dopo il devastante terremoto, Frosolone (Isernia), Pescocostanzo e Anversa degli Abruzzi in provincia dell’Aquila, Lacedonia in Alta Irpinia in Campania, San Marco in Lamis e Volturara Appula (il paese del Premier Conte) in provincia di Foggia. (nell’immagine Carmelina Colantuono in uno scatto di Pasquale Ritucci)