La tradizione del costume cercese

Di Alessia Rosa

Da qualche anno il costume tradizionale di Cercemaggiore si trova all’ingresso del Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma. Il caratteristico costume che le donne cercesi indossavano nei giorni di festa è considerato fra i più antichi ed interessanti dell’Italia. L’elemento caratteristico è il copricapo, il cosidetto “a mapp”. Si tratta di un telo ripiegato su se stesso, leggermente a piramide per creare una cornice al viso. Anticamente la mappa era di lana rossa, ma nel corso del tempo fu sostituita dalla seta. Veniva impreziosita da uno spillone d’argento. La camicia è l’elemento più semplice del costume. La stoffa utilizzata era grezza perché di essa emergono solamente le spalle. Sulla camicia veniva sovrapposto “u’riccie”, un colletto di tulle bianco, di forma circolare. “A unnell” è l’elemento più elaborato. Il materiale utilizzato era il panno di lana paesano di colore blu e successivamente nero. È costituita da un corpetto molto stretto, su cui è praticata la chiusura con pochi occhielli, in cui passa una corda;  la gonna è liscio e l’orlo è rivestito dalla “pedia”, ovvero un nastro di seta rossa con una fila di gallone d’oro. Il petto è coperto da un fazzoletto quadrato. Le maniche partivano dalle spalle per spingersi oltre i polsi, di panno o di velluto viola. Al di sotto del seno si poggia “a mantarell”, il grembiule cercese, il capo più costoso, tessuto a mano con una tecnica molto elaborata dalla quale venivano fuori forme geometriche. Il grembiule è dotato di una cinta sul ventre per essere legato dietro.