La scuola del futuro riparte da San Giuliano. «Le nostre proposte al Miur»
Il presidente del Comitato Vittime, Antonio Morelli, traccia le linee: «C’è troppa burocrazia e pochi aiuti alle piccole realtà»
Da un lato il pensiero al bambino che qualche giorno fa è morto in una scuola di Milano, l’ennesima tragedia all’interno di luoghi che dovrebbero essere deputati alla sicurezza ma che spesso non lo sono. Dall’altro lato il pensiero ai due bambini, oggi adulti, che sono sopravvissuti al crollo della scuola Jovine avvenuto il 31 ottobre 2002 e che in questi giorni si sono laureati. Sono loro il simbolo della San Giuliano che sta continuando a vivere nonostante tutto. Nonostante il dolore «che non ti lascia mai», come ricordano alcuni dei genitori del Comitato Vittime di San Giuliano di Puglia e degli altri Comitati dei disastri nazionali arrivati in basso Molise per ricordare i 27 Angeli e la loro maestra morti a seguito del crollo di una scuola che il terremoto ha distrutto come se fosse un castello di carte. E’ il presidente del Comitato Vittime, Antonio Morelli, a fare il punto della situazione a 17 anni di distanza da quel giorno che ha sconvolto tutta la regione. Quello che Morelli vuole lanciare «è lo stesso messaggio che lanciamo da 17 anni ed è quello della cultura della prevenzione e della sicurezza negli edifici scolastici. Per noi è una missione affinché la tragedia di San Giuliano non si ripeta più». San Giuliano come esempio di quello che deve essere assolutamente modificato nelle scuole di oggi. San Giuliano che è stata inserita all’interno dell’Osservatorio permanente dell’edilizia scolastica al Miur. «Abbiamo fatto alcune proposte perché le esperienze ci hanno dato dei suggerimenti che abbiamo portato al tavolo di discussione». Da quelle che possono sembrare più “banali” come l’uniformità di tutte le campanelle che devono segnalare episodi di pericolosità «perché adesso ogni scuola ha la sua», fino a proposte che riguardano lo sblocco della burocrazia che rallenta l’arrivo dei fondi. «Bisogna accompagnare le piccole regioni a fare dei progetti e ricevere dei fondi nazionali ed europei. Spesso si tratta di bandi che le piccole regioni come la nostra non hanno gli strumenti e il personale adatto per fare. Abbiamo realizzato dei progetti che sono alla visione del Miur – ha concluso Morelli – inizieremo da Abruzzo e Molise per diffondere la cultura della prevenzione e della sicurezza negli edifici scolastici». Una giornata di ricordo e dolore anche per il nuovo sindaco di San Giuliano di Puglia Giuseppe Ferrante. «E’ difficile – ha affermato Ferrante – ma bisogna prendere coscienza, andare avanti e da questo ripartire per onorare al meglio la memoria dei piccoli Angeli. Bisogna tutelare e proteggere i bambini che rappresentano il futuro non solo la nostra comunità ma tutta Italia un pensiero va al bimbo che è morto a scuola a Milano ai bimbi africani che tutti i giorni muoiono per arrivare in Italia in cerca di un futuro migliore ci sono 420milioni di bambini che si trovano in zone di conflitti e un pensiero va avanti a loro che quest’anno non potranno tornare a scuola. Nel 2002 avevo 19 anni, ero un ragazzo, conoscevo tutti i bimbi che non ci sono più – conclude Ferrante – e anche quelli che oggi sono sopravvissuti. Sono loro che danno la forza a questa comunità per andare avanti».