Le conseguenze provocate dal Covid 19 sono innumerevoli; sarebbe troppo lungo elencarle tutte: sanitarie, economiche, sociali.
Le conseguenze sociali sono molto evidenti, perché quella prossimità, quella voglia di un saluto caloroso, quell’abbraccio amichevole, tutto quanto contribuisce alla cura delle relazioni sociali, manca, per il momento.
Una delle conseguenze più evidente è il silenzio e le piazze vuote, particolarmente le piazze dei paesini del centro e sud Italia. Quelle piazze che hanno sempre permesso a chiunque di incontrare persone, salutare scambiare due parole, sentirsi insieme agli altri.
Ci chiediamo: per quanto tempo sarà ancora così? Per quanto tempo dovremo assistere alle piazze deserte, senza il brusio e il vociare delle persone? Per quanto tempo ancora, l’Agorà, la piazza sarà un luogo silenzioso privo di connotazione?
Le piazze da millenni sono il luogo storico degli incontri; ma come si può provare a coniugare sicurezza e cercare di ricostruire un minimo di socialità? Come possono le persone, che da sempre vanno in piazza, incontrarsi e rispettare il distanziamento sociale? A Castiglione di Carovilli ci provano, perchè si deve provare a ricostruire il tessuto strappato alla socialità e all’incontro. A Castiglione di Carovilli gli abitanti hanno pensato di incontrarsi attraverso il teatro in piazza, un’arte antica come la piazza.
Ecco gli elementi: Mauro Di Domenico, un fisioterapista e docente scuole superiore di Roma, con la vocazione e la passione per il teatro; un gruppo di abitanti con la passione per la recitazione e tutti gli altri abitanti del borgo ad incoraggiare il gruppo nell’impresa. Ecco che il 6 agosto 2020, nella piazza di Castiglione, verrà messa in scena una piece teatrale tutta originale: originale è la trama, originali gli attori, originale il palcoscenico. Tutto all’aperto con il distanziamento e un collegamento via facebook per tutti i cittadini di Carovilli sparsi per il mondo che solitamente tornano alla loro terra e che ora non lo possono fare. Tutta la storia sarà recitata in dialetto. Ho incontrato Mauro Di Domenico già nel 2019 quando per la prima volta ha messo in scesa una storia che parlava di emigrazione e abbandono della propria terra. Tutto lo spettacolo tassativamente in dialetto, con scene esilaranti e con il risultato di un grande successo con richieste di repliche.
Mauro è l’autore e il regista del gruppo teatrale, al quale ho posto alcune domande per meglio capire come si concilia la volontà di tornare in piazza e la necessità di sicurezza. Ho chiesto cosa significhi per il gruppo recitare in diletto e cosa significhi per le persone un evento di questa portata dopo mesi di isolamento:
“dialetto è più d’impatto e risulta già comico di suo; è utile per rispolverare le origini di questo posto e quindi rispecchia, in realtà, la cultura di queste zone, la cultura di ogni territorio. Un altro motivo molto importante, è quello di non perdere l’uso del nostro dialetto, perché molti bambini non riescono a capire quando parliamo in dialetto. C’è stato un periodo in cui il dialetto veniva visto come una cosa rozza, grezza; in realtà il dialetto è fondamentale per capire le origini e la storia del nostro territorio”
Ho chiesto a Mauro come ha scelto gli attori, quali caratteristiche doveva avere il singolo attore. La risposta ha permesso di capire quanto sia grande la volontà di esserci, di partecipare:
“Ai miei concittadini ho voluto dimostrare che mettersi in gioco è una grande prova di coraggio, perché tutti siamo in grado di metterci in gioco. In questi mesi abbiamo visto queste piazze, questi paesi vuoti non solo perché la gente non esce di casa, ma c’è chi lavora fuori, chi vive lontano chi vive dall’altra parte dell’oceano. L’incontro tra le persone appare sempre più difficile, ma anche perché la gente che rimane resta a casa non ha alternative. Per noi che viviamo in questo piccolo borgo senza molte attrattive, l’alternativa è quella di riunirsi di condividere di dedicarsi all’arte in questo caso l’arte del teatro che è un’arte bellissima”
I temi dello spettacolo hanno una collocazione nel tempo, anni 80 e 90: sono la disoccupazione, diventato sempre di più un grande problema sociale e quando nascono i problemi economici e le difficoltà di gestire un bilancio famigliare. Dalla situazione difficile, dai problemi finanziari nasce la riscoperta delle piccole cose, dei piccoli grandi valori quotidiani. Altro tema importante il tramonto della vita e la necessità di accogliere chi non è più in grado di gestirsi. Gli anziani sono la parte importante delle nostre famiglie. Ancora Mauro racconta: “ La bellezza della famiglia, dell’essere uniti, lo scopri quando, da un momento all’altro, ti accorgi che il passaggio dalla ricchezza alla povertà è un attimo; allora ti senti ricco e si Inizia ad apprezzare tutto quello che si ha “.
Lo spettacolo sarà trasmesso in diretta facebook per permettere agli emigrati residenti all’estero, costretti a non tornare per il covid 19, di sentirsi più vicini alla loro terra ai loro amici e ai loro parenti assistendo in contemporanea alla rappresentazione. Un bel momento di collettività e di rinascita della piazza.
Lo spettacolo avrà luogo il 6 e il 19 agosto nella piazza di Castiglione di Carovilli, alle ore 21.30. Lo spettacolo sarà all’aperto.