La Marcia della Pace anima le vie del centro cittadino con messaggi, canti e segni
Cinque tappe, ciascuna con un significato ben preciso
CAMPOBASSO
Nel messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale della Pace, svoltasi il primo dell’anno, il tema di quest’anno è stato: «La buona politica è al servizio della pace».
«La Marcia vuole essere il ricordo di quello che il Papa ha scritto, questo è il messaggio che vogliamo lanciare», ha commentato Mons. Bregantini. «Cinque tappe, ogni tappa con una lettura del messaggio del Papa, un commento, un segno ed un canto. Ogni meta avrà la sua spiegazione, una sua ragione».
La Marcia della Pace di questo pomeriggio è stata organizzata dall’Arcidiocesi di Campobasso in collaborazione con la Pastorale Diocesana Sociale del Lavoro e la Scuola di Formazione socio politica “G. Toniolo”. Nella data scelta, il 27 gennaio, ricorre anche il giorno della memoria per le vittime dei campi di concentramento. Il sindaco Battista ha letto un messaggio citato dal Papa, che ricorda le “beatitudini del politico”, proposte dal Cardinale vietnamita François-Xavier Nguyễn Vãn Thuận, morto da poco più di un decennio. «La mia presenza non è soltanto dovuta all’invito, sarei venuto comunque, perché è importante essere presenti e manifestare con grande sincerità e vicinanza», ha commentato il primo cittadino. «Non posso che sottolineare l’ultima frase che ho letto: Beato il politico che non ha paura. Purtroppo in questo momento viviamo insieme alla paura, con la preoccupazione, nella vita politica, nel sociale e nella quotidianità. Questa marcia serve a ricordare che la vita non è fatta di paura ma di fede, di fiducia, entusiasmo e felicità».
Durante la marcia, Bregantini ha fatto riferimento alla difficile situazione che sta vivendo il Molise, nello specifico la disoccupazione e lo spopolamento, e sull’emergenza umanitaria che riguarda i migranti. Dinanzi al carcere un momento molto toccante e di speranza. Dopo la lettura del messaggio del Papa è stata liberata una colomba, come simbolo di pace e di libertà.
Un’altra tappa che ha raccolto l’emozione di molti è stata quella presso la stazione di Campobasso, luogo di partenze e di arrivi, dove un padre ha parlato del dolore di vedere un figlio trasferirsi altrove per costruire il suo futuro, e della speranza che accompagna questo dispiacere. La carovana solidale ha chiuso il percorso presso la Mensa degli Angeli.
A.C.