La guerra e gli aumenti, in netta crescita i prezzi di carburanti, grano e mais: cresce la preoccupazione tra i cittadini

Pesa anche tra i campobassani la preoccupazione per il conflitto armato, scatenato dalla Russia in Ucraina, che ha aperto uno scenario pieno di incognite e incertezze. In particolare, i timori sono legati al boom dei prezzi di mais e cereali e delle quotazioni internazionali di benzina e gasolio che potrebbero avere conseguenze sulla tenuta del potere d’acquisto delle famiglie sotto i colpi dell’inflazione. Tuttavia, è opinione diffusa tra i cittadini che l’Italia sconta l’immobilismo pluridecennale sulle fonti energetiche alternative che ha prodotto la dipendenza, tra gli altri, dal mercato russo.

Sul fronte dell’agroalimentare, i prezzi del grano hanno raggiunto il massimo da 14 anni dopo che l’esercito ucraino ha sospeso le spedizioni commerciali nei suoi porti, alimentando il timore di interruzioni delle forniture di grano, mais e semi oleosi. L’Italia si trova in una posizione abbastanza scomoda, essendo un Paese che importa addirittura il 64% del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti e il 53% del mais di cui ha bisogno per l’alimentazione del bestiame.

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