Jerry Calà sta meglio: venivo da giorni di riprese in Molise, all’inizio pensavo fosse il freddo rimediato

L’attore al Corriere della Sera: adesso starò tranquillo sul divano per minimo 30 o 40 giorni, farò qualche passeggiata a vedere i cantieri, starò in famiglia. Certo senza perdere i contatti per il film

“La prima sensazione è quella di un’indigestione e con questo ragionamento stavo perdendo un po’ di tempo. Ero da solo in hotel, avevo cenato in camera e ho iniziato a sentire un dolore al petto abbastanza forte. Siccome venivo da una settimana di riprese in esterni in Molise, dove abbiamo preso un sacco di freddo, mi son detto ‘sarà quello, o il cibo’. Poi questo dolore si è fatto più forte ed è stato accompagnato da sudori freddi pazzeschi, quindi ho chiamato il 118: in pochissimo tempo sono arrivati in camera”. E’ il racconto di Jerry Calà al Corriere della Sera, che lo ha intervistato dopo l’infarto che l’ha colpito mentre lavorava al suo nuovo film ‘Chi ha rapito Jerry Calà?’.

Alla paura della morte l’attore risponde: “Devo dire la verità: no. Il pensiero non mi è balenato. Sentivo questo dolore, ma sempre con lucidità. Ho temuto piuttosto interventi complicati, magari a cuore aperto. Chiedevo ai medici “ma adesso mi aprite?” e loro ridevano e mi spiegavano passo passo che mi stavano mettendo una sonda attraverso una mano. Poi magicamente il dolore pressante è sparito e così li ho fatti ridere ancora di più, ho esclamato: ‘vi dico quel che volete, libidine, doppia libidine, vi dico tutto’”. “Adesso starò tranquillo sul divano per minimo 30 o 40 giorni, farò qualche passeggiata a vedere i cantieri, starò in famiglia. Certo senza perdere i contatti per il film”.