Processo per la bancarotta fraudolenta Ittierre, come nel gioco dell’oca, si riparte da zero. Ieri, al tribunale di Isernia, nell’aula Aldo Moro, l’insediamento del nuovo collegio, presieduto dal vicepresidente Michele Nardelli, con giudici a latere una magistrata di prima nomina e una magistrata onoraria.
Nardelli ha fatto subito capire di voler recuperare il tempo trascorso dall’inizio del dibattimento, quattro anni fa, puntando a chiudere la fase istruttoria nella primavera del 2019. Per questo ha fissato un calendario di udienze, compatibilmente con gli impegni pregressi degli avvocati, abbastanza nutrito. Si comincia il 18 luglio prossimo, con le testimonianze dei tre commissari straordinari, Chimenti, Ciccoli e Spada, che denunciarono T. P. e gli altri amministratori della società, agli inizi del 2009.
Poi si continua il 19 luglio, con gli autotrasportatori e si riprende, dopo la pausa estiva, il 26 settembre, con il consulente della procura, Mottura. Altre udienze del 2018 sono state fissate il 17 e 24 ottobre; 14, 21 e 28 novembre. A dicembre, altre due udienze, il 12 e il 29. Insomma dieci udienze entro l’anno 2018.
Un tormentone giudiziario, anche per i dieci imputati per bancarotta che, loro malgrado, continueranno a restare ancora invischiati in un processo infinito e rischioso, chissà per quanti anni ancora, con notevoli danni e conseguenze, non solo d’immagine o psicologici. E tra l’altro sono imprenditori e professionisti molto in vista, considerati e conosciuti, sia a livello locale che nazionale, si tratta, infatti di: T. P. ed altri nove: il commercialista Simone Feig e poi Maurizio Negro, Alessandro Finizio, Andrè Elvinger, Andrea Manghi, Sergio Lin, Carlo Nicolai, Paolo Giorgio Bassi e Fabio Orlandi.