Ittierre, interviene il Csm

Processo per la bancarotta Ittierre, quello che non era mai successo in tribunale a Isernia, si è verificato l’altro giorno, quando, in aula, si è alzato il presidente della corte, Di Giacomo, dando notizia di un intervento del Consiglio Superiore della Magistratura che chiedeva ai giudici isernini di accelerare in ogni maniera possibile i tempi del dibattimento, per evitare che il giudizio sul crack gigantesco dell’industria tessile, che ha messo in ginocchio un’intera regione, potesse finire a rischio prescrizione.

In sostanza, il Csm non ha voluto in alcun modo interferire nell’andamento processuale garantito da una figura di assoluto prestigio come quella del presidente Enzo Di Giacomo, ma ha voluto chiarire che, dovendo procedere a dare il suo consenso a due trasferimenti di giudici, la Ginesi e la Iaselli, entrambe a latere nel maxiprocesso Ittierre, si sarebbe corso il rischio di dover ricominciare tutto da capo. Infatti, già quando cambia un giudice, le parti possono chiedere di ripartire dall’inizio, quando poi ne cambiano due, è quasi scontato che le difese degli imputati non si facciano sfuggire la ghiotta occasione di ricominciare il processo, dilatandone così i tempi. Classica e giusta strategia difensiva, per lasciare aperta la possibile via di fuga della prescrizione.

Niente di strano, ma è chiaro che sia il Csm, che Di Giacomo, sono chiamati ad evitarlo, per quanto possibile. Per questo motivo il presidente Di Giacomo ha comunicato di voler fissare ben dieci udienze ad aprile e addirittura diciannove a maggio. Finora il processo era andato avanti per anni al ritmo di un’udienza al mese. Gli imputati sono dieci: Tonino Perna ed altre 9 persone: il commercialista Simone Feig e poi Maurizio Negro, Alessandro Finizio, Andrè Elvinger, Andrea Manghi, Sergio Lin, Carlo Nicolai, Paolo Giorgio Bassi e Fabio Orlandi. Il processo dovrebbe chiudersi prima dell’estate con una sentenza, solo dopo, le due giudici a latere avranno il via libera al trasferimento definitivo. Per il momento una delle due l’ha già avuto, ma resta applicata a Isernia esclusivamente per il processo Ittierre.