Isernia si è fermata per commemorare le vittime del bombardamento che il 10 settembre del 1943 causò la morte di centinaia di cittadini. Un lutto che colpì tutte le famiglie del capoluogo pentro, e che lasciò dietro di sé dolore e macerie. Erano le 10.23 quando gli arei degli alleati americani sganciarono i loro ordigni sulla città, cogliendo di sorpresa la popolazione che, a pochi giorni dalla firma dell’armistizio, non si aspettava di subire un attacco.
Gli isernini, infatti, alla vista dell’aviazione statunitense, sventolarono i fazzoletti in segno di saluto, sperando che fosse finalmente giunto il momento della pace. Fu scritta, in quel momento, una delle pagine più tristi della storia di Isernia. In ricordo dei caduti innocenti, alla stessa ora di 79 anni fa, dal campanile della cattedrale ha risuonato la sirena dell’allarme aereo, che ha poi lasciato il posto al rintocco delle campane.
Davanti al monumento dedicato agli isernini scomparsi, il prefetto Gabriella Faramondi e il sindaco Piero Castrataro hanno deposto due corone d’alloro. Il ricordo dei tragici fatti del 10 settembre è stato ripercorso dal primo cittadino, che nel suo discorso ha voluto rimarcare come ancora oggi, purtroppo, la Storia non sia riuscita ad essere un monito, come dimostrato dai conflitti tuttora in corso. Da qui il suo appello alle nuove generazioni, affinché facciano tesoro delle esperienze del passato per non commettere gli stessi errori.