Isernia, esercenti in rivolta contro l’ordinanza “Antimovida”

Una vera e propria rivolta degli esercenti isernini dopo l’ordinanza del Comune che impone orari limitati e chiusure anticipate per i locali del centro storico, oltre che divieti di vendita di bevande e diffusione di musica. Il Comune viene accusato di aver istituito addirittura un assessorato al “sonno”. Ma vediamo che scrivono gli esercenti isernini contro l’amministrazione d’Apollonio:
“A Isernia c’è un assessorato che lavora a pieno regime,  è quello che si occupa della qualità del sonno dei suoi residenti.
Durante il giorno ci si muove tra mille difficoltà: strade che franano, spazi culturali spesso chiusi, strisce blu, autobus di linea che passano nel centro storico, uffici pubblici che lavorano un giorno sì e un giorno forse, insomma la vita diurna degli Isernini è davvero complicata.
Ma, al calare della sera, tutto cambia e l’Assessorato al Sonno, come un orologio svizzero, si mette all’opera per svuotare la città e mandare tutti a nanna.
Dopo aver annullato Magnastoria, dopo aver annullato la Campari Night , dopo aver annullato le attività di intrattenimento programmate dalla Proloco, ecco arrivare l’ordinanza definitiva per combattere “la movida” e impedire qualunque attività alternativa al sonno.
Esercenti, giovani, ristoratori e attività turistiche ringraziano l’Assessorato al Sonno perché, dopo tre mesi di lockdown passati a casa, avevamo tutti nostalgia di quel periodo e non vedevamo l’ora di tornare a chiuderci nelle nostre abitazioni o, in alternativa, fare una bella passeggiatina col cane intorno al palazzo, lasciando gli escrementi lungo il marciapiede.
Oddio, una possibilità di sfuggire a questo meccanismo soporifero ci sarebbe.
L’Assessorato al Sonno ha, su alcuni punti, colpevolmente limitato l’ordinanza al solo centro storico.
Quindi i giovani che volessero fare un po’ di movida potrebbero assembrarsi altrove, al limite in periferia, e godere dei loro drink preferiti. E questo non è giusto!!
Chiudere tutto, ovunque e senza distinzioni!!
Noi vogliamo che la città muoia in modo omogeneo, senza lasciare sacche di vitalità in periferia o in altri luoghi. I pochi folli che ancora si sforzano di investire i loro soldi a Isernia per creare opportunità di svago e di gioia in questi tempi tristi devono arrendersi e chiudere.
L’Assessorato al Sonno ha vinto.
Ma ci stiamo perdendo Isernia”.