Irce, si allontana per adesso lo spettro dei licenziamenti
Raggiunto un accordo che fino a fine anno salvaguarderà i lavoratori dell’azienda bassomolisana
Due giornate al mese di permesso non retribuito per allontanare almeno fino a fine anno lo spettro dei licenziamenti. E’ questo l’accordo che è stato siglato tra le associazioni sindacali e le Rsu dei lavoratori dell’Irce Cavi, una delle aziende più importanti del basso Molise che da anni si trova costretta a combattere con una contrazione del mercato edile quello da cui arrivano la maggior parte delle commesse. Di qui il ricorso alla cassa integrazione e lo spettro degli esuberi dei lavoratori.
Una ipotesi che era stata paventata anche a maggio scorso quando si era parlato del licenziamento di una grossa fetta dei lavoratori il 23 settembre e l’avvio di una fase di trattative e mediazioni che è terminata con la firma di un accordo che fino al prossimo 31 dicembre mette al riparo i circa 80 dipendenti dello stabilimento tra operai, impiegati e dirigenti dalla possibilità del licenziamento. «Grazie alla grande opera dell’Rsu insieme alle segreterie – ha affermato Carlo Scarati, segretario regionale della Uiltec – siamo riusciti a scongiurare quello che era il grande pericolo che si sarebbe concretizzato al 23 settembre di un ridimensionamento numerico dello stabilimento». Un pericolo che «è stato bypassato grazie a un accordo che ha un peso specifico perché per due giornate al mese i lavoratori saranno in permesso non retribuito ma che consentirà di salvare tutti i posti di lavoro e questo a merito di tutti quanti hanno anteposto gli interessi della collettività rispetto agli egoismi personali e a merito dei lavoratori che ci hanno dato mandato pieno e accettazione totale di questo accordo sindacale fatto sotto il sol leone e con grandi difficoltà».
Di fatto, quindi, i lavoratori andranno a rinunciare a due giorni di lavoro pagato al mese in una sorta di contratto di solidarietà permettendo, però, di “far quadrare i conti” ed evitare quindi di dover tagliare qualche unità produttiva. Il tutto fino a fine anno quando potrebbe essere avviato un nuovo tipo di produzione, diversa da quella del comparto edile che tanto sta soffrendo la crisi economica del periodo. «Irce – ha proseguito Scarati – ha iniziato a guardarsi attorno rispetto a una produzione che toccava il mercato prettamente edile. Adesso sta guardando verso altri scenari sembra che si sia aggiudicata una importante commessa con le Ferrovie e di conseguenza sta facendo un cavo da alta tecnologia che ci consentirà, nel momento in cui le nostre grandi professionalità interne riusciranno a rispondere ai canoni di qualità richiesti dal committente, di fare questa produzione avendo una visibilità prospettica importante per scongiurare questo accordo ponte che abbiamo fatto fino a fine anno per salvaguardare il futuro dei lavoratori». Se la Irce si sta risollevando rispetto alle problematiche del momento, a continuare a godere di buona salute è il comparto chimico che in basso Molise vede la presenza di aziende importanti come la Momentive e la Fis.
«La gente non riesce a capirlo ma la chimica in Molise è stato il settore trainante del 2017 e l’unica nota positiva della realtà regionale – ha proseguito Scarati – abbiamo aziende che sono in ottima salute e la Fis è in grande fase espansiva. Speriamo che la completi entro fine anno per far sì che i 30 lavoratori che ancora si trovano a Montecchio rientrino nella realtà regionale per continuare a dare impulso ed economia per quella che è un’area geografica di grande importanza per questa regione che si speri continui a ricevere gli impulsi anche politici. La gente del posto, però, deve capire che senza medicine o senza pneumatici dobbiamo disegnare un mondo diverso. Se vogliamo vedere un mondo che ci salvi la salute e continui ancora a vedere le macchine al centro delle proprie attenzioni, non si può fare a meno di queste aziende chimiche oltre ad altre del comparto regionale che vanno sempre molto bene».