Io amo Campobasso, dieci punti per cambiare la città

Pubblicato il manifesto di un nuovo laboratorio civico che guarda all’Europa, al lavoro e all’inclusione

«Siamo campobassani. Siamo nati e cresciuti in questa città. È la città dei nostri padri, delle nostre madri e dei nostri nonni; ne conosciamo le tradizioni, ne parliamo il dialetto e siamo immersi profondamente nel suo tessuto sociale, nella sua storia e nella sua cultura.» Con questa premessa si apre il manifesto sottoscritto da oltre cento cittadini campobassani, provenienti dal mondo del lavoro e delle professioni, della scienza e della cultura, pubblicato alla mezzanotte di ieri sul sito web:www.ioamocampobasso.it ed affisso oggi in tutta la città.

Un manifesto sul quale si apre un nuovo scenario cittadino in tema di elezioni, destinato probabilmente a mutare le alleanze e gli schieramenti in campo a maggio. Un impegno ribadito nella seconda parte del manifesto: «Da troppi anni assistiamo alle profonde contraddizioni della gestione politica e amministrativa, rese evidenti da uno sviluppo asimmetrico, da una cementificazione selvaggia e sregolata, da una perdita di identità sociale ed economica e da una triste e provinciale programmazione istituzionale della cultura. Questa gestione inadeguata ci ha fatto fare i conti, per la prima volta nella nostra vita e in quella della nostra città, con un avanzato stato di degrado materiale, sociale, economico, civile.» Non addossano che a loro stessi gli errori commessi dagli amministratori del passato «a causa della loro incompetenza o, peggio, della loro malafede. La colpa, fino ad oggi, è stata anche nostra… Siamo diventati adulti lasciando che altri prendessero in mano le nostre vite e quelle dei nostri figli.» Una sorta di mea culpa generazionale, dunque, che vede insieme tanti nomi conosciuti in città, anche grazie a successi professionali fuori e dentro il Molise.

Una generazione che superando i partiti tradizionali si mette a disposizione della città, ponendo però paletti netti e chiari per il futuro: «Pensiamo sia giunto quel tempo in cui le forze sane di una società debbano intervenire per fermare questa spirale di odio che si è impadronita della Nazione e che rischia di riverberarsi sulla nostra regione e sulla nostra città. Crediamo nella libertà, nell’Europa delle opportunità, nella solidarietà, nella partecipazione delle nuove generazioni, nella forza della conoscenza, nei diritti umani, civili e sociali. Confidiamo nella Politica che ha al centro il benessere, i bisogni e i desideri di ogni singolo cittadino. Soprattutto di quelli che sono rimasti indietro.» Temi laici che troveranno sicuramente ospitalità a sinistra: «Vogliamo la rinascita della città – prosegue il testo del manifesto – che ha reso fieri i nostri padri affinché pos- sa diventare l’orgoglio dei nostri figli. Perché noi amiamo Campobasso, e decliniamo qui il nostro amore in dieci modi diversi, certi che tanti altri si uniranno a noi in questa dichiarazione d’amore e di intenti.» Dieci i punti chiave iscritti nel manifesto documento che si può firmare in modo anonimo in rete: al centro l’identità cittadina e la sua storia, l’inclusione sociale, l’accoglienza, l’inclusività, il lavoro, la sostenibcilità, la bellezza, la cultura, il progresso. Contenuti, parole d’ordine, impegni che sicuramente porteranno ad una riflessione sia il Pd e il centrosinistra alla guida del Comune, sia il Movimento Cinque Stelle che, dopo la débacle abruzzese, stando alle ultime dichiarazioni del Ministro Di Maio, sta valutando alleanze con le liste civiche.