Io Amo Campobasso, boom di adesioni per il manifesto
Cinquecento sottoscrittori in pochi giorni. Si guarda alle Amministrative
REDAZIONE
CAMPOBASSO
Fornire un’alternativa di governo credibile, competente ed affidabile per la città capoluogo. Questo l’obiettivo alla base del Manifesto di idee e valori lanciato da 90 professionisti sotto il nome “Io Amo Campobasso”. Un manifesto che – se condiviso nella sua essenza – può essere sottoscritto sulla piattaforma online. Nato come una sorta di laboratorio civico guidato da professionisti di questa città, “Io Amo Campobasso” ha già riscosso successo a pochi giorni dal suo debutto. Per i valori e le proposte messe sul tavolo, il nuovo organismo sembra avere una connotazione piuttosto affine al centrosinistra, soprattutto per l’attenzione alle fasce più deboli e al lavoro. Eppure, dai primi firmatari, ancora nessun passo in avanti rispetto ad un inquadramento politico preciso.
«È tutto work in progress – commenta l’avvocato Paola Liberanome, una dei primi firmatari del Manifesto. – Ad oggi non abbiamo ancora avuto contatti con gli amministra- tori e gli attori politici in campo. Quello che ci interessava era buttare un sasso nello stagno e vedere di quanto si allargavano i cerchi». Ebbene, a pochi giorni dalla pubblicazione del manifesto sul sito Io Amo Campobasso, quasi cinquecento cittadini hanno aderito al laboratorio politico che sicuramente vedremo in campo alle elezioni Amministrative di maggio e che lavora per «Campobasso e le sue identità». Per una «Campobasso inclusiva, che lavora, sostenibile e a misura di tutti gli esseri viventi. Una Campobasso bella, colta, che gioca. Capace di investire e sostenersi. Innovativa e resiliente». L’attacco politico alla classe dirigente locale e nazionale è chiaro, ma i sottoscrittori del manifesto Io Amo Campobasso non risparmiano critiche a se stessi e alla generazione che ha spesso preferito andare altrove piuttosto che rimanere e cambiare la città. E proprio il cambiamento adesso diventa il motore di tutta l’iniziativa.
«L’attenzione in vista delle prossime elezioni non deve ricadere sui nomi – dice Paola Liberanome. – Vogliamo riportare il dibattito politico su temi ed idee. L’iniziativa è partita dal rifiuto dei vecchi schemi. Non ci riconosciamo in nulla di quanto al momento è politicamente sul tavolo. Il degrado e l’impoverimento sociale, economico e culturale di Campobasso è sotto gli occhi di tutti. Al momento ci stiamo strutturando. Dopo inizieremo a sentire la città». A breve il coinvolgimento dei comitati di quartiere e delle associazioni che spesso arrivano dove l’amministrazione pubblica non arriva. «Per il momento – dichiara l’avvocato – non abbiamo avuto contatti con l’attuale amministrazione». E per quanto riguarda la possibilità che la nuova realtà che si affaccia sulla scena politica campobassana possa imbarcare amministratori locali noti e “smarriti”, la Liberanome chiarisce che «la pregiudiziale per aderire al manifesto è che se ne condividano le basi. Ci pare difficile che qualcuno che oggi contestiamo si possa avvicinare a noi. La pregiudiziale la pone la logica».