“Interferenze”, torna il festival del cinema sociale a Termoli
Scopo della kermesse è sensibilizzare il territorio contro le marginalità all'interno della società
REDAZIONE TERMOLI
Torna il festival del cinema sociale “Interferenze” giunto, quest’anno, alla sua seconda edizione. Nel pomeriggio di oggi, presso la sala dell’ex cinema Sant’Antonio a Termoli si è tenuta la presentazione dell’evento alla quale hanno preso parte la rete di associazioni culturali che compongono Tempi Moderni (Circolo del cinema Lino La Penna, Cinema Oddo, Casa del libro, Libreria Fahreneit, Associazione culturale Antigone), il Centro diurno Chesensoha, la Consulta per le disabilità del Comune di Termoli, lo Sprar (Sistema di protezione dei Richiedenti Asilo e dei Rifugiati), progetto del Comune di Termoli gestito dalla Caritas diocesana di Termoli- Larino, l’Associazione Fa.c.e.d. (Famiglie contro l’emarginazione e la droga), La città Invisibile.
Dopo i saluti istituzionali affidati al sindaco, Angelo Sbrocca, si è entrati nel vivo del festival. “Dove aumenta il pericolo cresce anche ciò che salva”, questo il sottotitolo che gli organizzatori hanno scelto per restituire il senso di questa seconda edizione del Festival. Un messaggio che si propone di mettere in luce le buone pratiche che quotidianamente si sviluppano in città, e non solo, mentre tutto intorno pare diffondersi una nuova barbarie. Sensibilizzare il territorio locale ed agire al suo interno al fine di e individuare nuove possibili vie per costruire comunità inclusive ed integrate: questo quanto si propongono di attuare le associazioni, i gruppi, le istituzioni coinvolte nel progetto.
«In tempi di individualismo sfrenato che diffonde muri e crea discriminazioni e ignoranze di ogni genere è quanto mai importante dare voce e visibilità agli emarginati». E tutto questo è possibile anche attraverso il linguaggio cinematografico. Verranno quindi proposti gratuitamente dei film di qualità sui temi delle marginalità sociali e delle diversità, riportandoli al centro della discussione collettiva cittadina. «É questa, forse, la più grande interferenza che possiamo provare».
IN ALTO, L’INTERVISTA A TINA DI MICHELE DELLA CONSULTA PER LE DISABILITÀ DEL COMUNE DI TERMOLI E A MADDALENA MOLINERO DEL CENTRO DIURNO “CHESENSOHA”