di Giovanni Villani
L’informatica è la scienza applicata che si occupa del trattamento di informazioni mediante procedure automatizzate. Il termine deriva dal tedesco “informatik”, coniato nel 1957. Con il passare degli anni l’informatica ha raggiunto le case di tutti noi, ma siamo al sicuro con tutta questa tecnologia? Un grande aiuto viene dato dalla sicurezza informatica, quel ramo dell’informatica che si occupa delle analisi delle minacce, delle vulnerabilità e del rischio degli attacchi da parte di hacker, che potrebbero provocare danni diretti o indiretti di carattere economico, reputazionale o politico-sociale. Questa materia, spesso, non viene utilizzata a dovere e si trasforma in abuso. Negli ultimi anni sono tanti i casi in cui è stata coinvolta la sicurezza informatica. E’ un problema molto sentito in ambito tecnico-informatico per via della crescente “informatizzazione” della società e dei servizi (pubblici e privati). Dal momento che l’informazione è un bene aziendale ogni organizzazione deve essere in grado di garantire la sicurezza dei propri dati, a causa dell’aumento dei rischi informatici. Esistono precisi obblighi in materia di privacy, tra cui quello di redigere annualmente uno specifico documento programmatico sulla sicurezza. La materia privacy è però estremamente limitativa, trattando unicamente il tema della protezione dei dati personali, escludendo tutto il resto. Quale potrebbe essere una soluzione per limitare al minimo i danni degli hacker?