In Molise le culle più vuote d’Italia: saldo naturale al -9,5 per mille nel 2021 sul 2020
Pesa l’incertezza economica amplificata dalla pandemia che spinge molti giovani a non formarsi una famiglia e, ancor di più, a procreare
di Antonio Di Monaco
Con l’incertezza economica, amplificata dalla pandemia, si implica la rinuncia dei giovani a formarsi una famiglia e ancor di più a procreare, con un calo enorme di consumi nei settori dell’infanzia. Il fenomeno delle culle vuote dilaga in Molise più che in ogni parte d’Italia. Secondo l’aggiornamento del bilancio demografico diffuso dall’Istat, il tasso naturale (oltre l’1,5 per mille in meno rispetto al 2020) si attesta al -9,5 per mille davanti alla Calabria (-5,4 per mille), mentre la Lombardia (-4 per mille da -6,6) e la provincia di Trento (-2,4 per mille da -4,6) registrano invece i recuperi più elevati rispetto al 2020.
Più in generale, si tratta del segno evidente del perdurare di una dinamica negativa: in due anni di Covid, il calo di popolazione è stato di quasi 616 mila unità soprattutto per effetto del saldo naturale fortemente negativo con un gap di meno 310mila unità nel rapporto tra nascite e morti.
In ultima analisi, è nel Mezzogiorno che si osserva l’eccesso di mortalità maggiore dell’anno 2021 rispetto al periodo 2015-2019 (+12,9% di decessi), con il Molise (+14,6%) e la Puglia (+18,5%) ben al di sopra la media nazionale (+9,8%). Al Nord solo la Provincia autonoma di Bolzano e il Friuli-Venezia Giulia presentano un eccesso superiore al 13%.