Imprenditore larinese assassinato in Sudafrica
A perdere la vita è Raffaele Mastrogiuseppe. Si è trattato di un tentativo di rapina finito nel sangue
La notizia è trapelata nel pomeriggio di oggi, ed è stata appresa con sgomento dall’intera comunità, quella comunità dalla quale si era allontanato solo fisicamente e che ancora era parte di sé nonostante le migliaia di chilometri che li dividevano: da Larino al Sudafrica. Era proprio qui che si era trasferito quando aveva soli 19 anni Raffaele Mastrogiuseppe, qui aveva costruito la propria esistenza, i suoi progetti di vita… quella stessa vita che, il 2 ottobre scorso, è stata strappata all’affetto dei suoi cari. Mercoledì l’imprenditore Raffaele Mastrogiuseppe è stato ucciso, brutalmente assassinato nella sua tenuta ad Heidelberg, località posta sessanta chilometri a sud di Johannesburg, nella provincia settentrionale del Gauteng. Aveva 69 anni e si era trasferito qui nel 1969. Secondo le fonti della polizia locale, un commando di cinque uomini armati, ha fatto irruzione di notte nella sua proprietà. Dalla ricostruzione fatta sembra che l’uomo, intento a preparare un thé, si sia accorto dell’imminente pericolo. A quel punto i malviventi hanno esploso i primi colpi, ferendolo. L’uomo, a quel punto, ha tentato di raggiungere il piano superiore della sua abitazione, ma è stato raggiunto sulle scale e finito. Il gruppo di criminali ha fatto razzia di tutto ma, in un maldestro tentativo di fuga, due di loro sono stati arrestati, uno all’interno della tenuta e un altro in una zona poco lontano. Questo omicidio si aggiunge a una lunga lista di persone assassinate nelle stesse circostanze in un Paese ormai fuori controllo dal punto di vista della violenza. Sono soprattutto i contadini e i proprietari terrieri, che vivono isolati, ad essere colpiti. Le stesse autorità locali tendono a non far emergere i dati reali del fenomeno per evitare il diffondersi della paura e soprattutto il crollo degli investimenti stranieri. Non è un caso che di questo terribile fatto di sangue le autorità Italiane e l’Ambasciata italiana in Sudafrica non erano state messe al corrente. Purtroppo, il grande impegno e la spinta di Nelson Mandela per la pacificazione del Paese dopo la fine dell’Apartheid si sono esaurite. Di fatto lo stesso governo del nuovo Presidente sudafricano Ramaphosa, ha accolto la proposta di modifica della Costituzione, che necessiterà dei due terzi del parlamento, per avviare l’esproprio forzato delle terre dei Boeri e di tutti i bianchi. La situazione è tanto grave da aver spinto anche il ministro australiano, Peter Dutton, a ipotizzare un corridoio umanitario affinché coloro che si sentono in pericolo possano trovare asilo nel suo Paese. È necessario che la comunità internazionale attivi tutte le misure possibili per scongiurare una vera e propria escalation del fenomeno. Per rispettare le volontà di Raffaele Mastrogiuseppe, le sue ceneri saranno restituite ai famigliari nel suo paese d’origine, Larino.
Un messaggio colmo di dolore ma anche un monito verso le istituzioni sudafricane quello lanciato dalla nipote, Daniela Mastrogiuseppe, all’appresa notizia dell’assassinio dello zio. «Mentre scrivo questo, il mio cuore si è frantumato in 1 milione di pezzi. Che diritto ha un altro umano di prendere la vita di un uomo innocente. La scorsa notte la vita del mio caro zio è stata strappata da noi, e questo perché il Sudafrica ha reso tutto ciò accettabile. Questo Paese non ha mostrato rimorso per tutte le vite innocenti perse invano. Questo Paese non prevede conseguenze significative né per i criminali né per i responsabili. Quanto sangue ancora serve al nostro governo per alzare i suoi standard di sicurezza affinché questi crimini, imperdonabili, non vengano più considerati normali Il mio carissimo zio, un ingegnere e contadino, era venuto in Sudafrica per dare alla sua famiglia il meglio che poteva, e facendo ciò, ha reso questo paese un posto migliore per tutti. Ha migliorato la vita di tutti i dipendenti che hanno lavorato per lui durante la sua vita. Ha dato della sua anima, ha dato del suo cuore, ha dato dalla sua terra. Ha dato tutto ciò che aveva perché era fatto così. Era umile e gentile. Era un uomo era un uomo d’onore e di etica, e meritava solo il meglio che questa vita potesse dargli. Sudafrica abbiamo perso una bella anima. Abbiamo fallito come nazione non provvedendo a fornire la sicurezza e il diritto di vivere. Le nostre vite sono distrutte e non saranno mai più le stesse. Come si cancella questa tragedia. Riposa in pace mio amato zio, sei stato così amato e la tua anima rimarrà con noi per sempre. Il tuo bel cuore, i tuoi sogni e tutto ciò che hai creato non sarai mai dimenticato».