Immuni, il Molise tra le regioni più basse per percentuale di download

Il Molise tra le regioni di Italia nelle quali meno persone hanno scaricato la app Immuni. E’ quanto viene fuori da un articolo pubblicato su Il Sole24 Ore. In totale sono 5,5 milioni (il 9,9% della popolazione) le persone che hanno scaricato la app. Una cifra che è pari al 14% dei cellulari che sono presenti in Italia, percentuale dalla quale sono esclusi i minori di 14 anni e chi non è in possesso di uno smartphone. Dalla disamina viene fuori che nel centro nord i download sono superiori al 10% della popolazione, mentre il sud è sempre sotto con un minimo del 5,4% in Sicilia e un 7,5% invece l’hanno scaricata in Molise. A spiegare il tasso piatto di crescita di Immuni, secondo l’analisi del Sole24 Ore, «contribuiscono diversi fattori. Certo, una generale sottostima del problema coronavirus (come mostrano i pochi download nelle regioni del Sud, meno colpite dalla pandemia). Ma c’è – a quanto si legge nelle polemiche che sull’app si riversano nei social – anche una sfiducia nei confronti di quella capacità di coordinamento complessivo. Ultimo esempio, quanto accaduto a un esperto di pa digitale, Francesco Paolicelli. Riferisce di essere finito in una odissea dopo l’alert di Immuni, perché la Regione competente nel suo caso, la Puglia, “come altre Regioni non ha ancora codificato cosa fare in questi casi”. “Dopo una prima quarantena mi hanno detto che ero libero di uscire. Due giorni dopo mi richiamano mi chiedono di fare altri sette giorni precauzionali di quarantena perché non hanno codificato il caso e quindi lo assimilano ad un rientro da zone pericolose con contatti vicini”. Alla fine, tampone negativo, “ma ho perso incontri professionali importanti”. Dal ministero della Salute riferiscono al Sole24Ore che la procedura doveva essere la seguente: l’asl competente, allertata dal medico, deve prescrivere solo 14 giorni di isolamento contati a partire dal giorno di rilevato contatto a rischio; e il tampone solo in presenza di sintomi, che l’asl accerterà con telefonate quotidiane. Per altro, questa procedura si mostra così utile non solo a contenere i contagi ma anche a monitorare l’eventuale aggravamento dei sintomi e quindi prevenire complicazioni. A patto di seguirla, la procedura. Si sa, in merito la competenza è regionale. Nonostante tutto, Paolicelli continua a suggerire di installare Immuni; perché resta uno strumento da utilizzare contro il virus».