Immobili regionali, costi degli affitti ingiustificabili: il Roxy cade a pezzi e il presidente Toma non fa niente

Lo stabile divenuto ormai ricettacolo di tossici potrebbe diventare sede della Regione per abbattere i costi di fitto

REDAZIONE CAMPOBASSO

Erano gli anni d’oro dell’immobiliare Regione Molise quando, con tanta allegria, venivano spesi 25 milioni di euro per l’acquisto delle due sedi romane in Via del Pozzetto euro (4,1 milioni di euro) e in Via Nomentana (quasi 274 mila euro), poi per la sede di Bruxelles (1,6 milioni di euro), per tre stabili a Campobasso (l’immobile “Ex Enel” – 5,9 milioni di euro più Iva, Hotel Roxy – 7,1 milioni di euro, Palazzo Santoro – 340 mila euro), uno a Isernia (Palazzo Iadopi quasi 1,6 milioni di euro), ai quali vanno aggiunti i 3,3 milioni per l’acquisto del campo sportivo Romagnoli, i 6 milioni di euro per il terreno dell’interporto di Termoli e i 2,3 milioni per il recupero di Palazzo Vitale, oggi sede della Giunta regionale. Quali sono stati i risultati di quella stagione? Un fallimento. Il vecchio campo Romagnoli è ancora nelle condizioni di semiabbandono e risulta ormai una delle brutture cittadine sulle quali non sono bastati concorsi d’idee, intitolazioni di piazza, proteste di comitati e interrogazioni della politica. Altrettanto per il capannone ex Enel situato a poche decine di metri dall’impianto sportivo e dallo stabile dell’ex Hotel Roxy che oggi simboleggia il disinteresse della politica regionale verso il capoluogo del Molise. In proposito a febbraio scorso c’era stato l’impegno del presidente Frattura di abbattimento della struttura che si affaccia nella neo Piazza Falcone e Borsellino, annunciando un costo di cinque milioni di euro per i lavori di demolizione.
«Un costoso regalo fatto alla città di Campobasso ed alla Regione Molise tutta, ad opera della Giunta di Michele Iorio e del suo fidato ‘vice’ Gianfranco Vitagliano» affermava il consigliere comunale del M5S Roberto Gravina in riferimento ad una interrogazione al sindaco Battista nel 2016. Su questi temi lo scorso 14 novembre lo stesso Gravina ha presentato una nuova interrogazione, nella quale evidenziava la risposta di risposta dell’assessore all’urbanistica Bibiana Chierchia, in merito alle volontà dell’Amministrazione comunale sullo stabile, dato il suo deterioramento e le sue condizioni di staticità dopo l’incendio. Il vicesindaco scriveva: «si ribadisce la volontà dell’Ente regionale da me rappresentato a provvedere alla demolizione dell’immobile in cui era ubicato l’hotel Roxy, rinviando la soluzione del problema al rinvenimento di risorse nel bilancio regionale, che nel previsionale 2016 erano assenti; che alcun provvedimento in tal senso è stato previsto, né con riferimento al bilancio regionale 2017 né tantomeno rispetto al previsionale 2018».
Su queste affermazioni, interpellato per l’occasione, Gravina ribadisce: «Caduta la giunta Frattura, la palla è passata a Toma, che lo scorso luglio, dichiarava ad un’emittente televisiva di aver trovato i fondi, anche se parla di una somma più bassa di quella ipotizzata da Frattura. Tuttavia, nulla di tutto ciò è presente nel bilancio regionale, neanche nel previsionale e la cosa è stata evidenziata proprio in occasione dell’ultima interrogazione. La risposta fornita dalla Chierchia è parsa paradossale – sottolinea Gravina –  perché fino a quando c’è stato Frattura, hanno ‘dialogato’, mentre ora hanno finalmente formalizzato due diffide volte alla sistemazione dell’area, lasciando intendere che se non si otterrà riscontro, si andrà verso l’ordinanza di demolizione». Resta da comprendere la volontà del governatore Toma di porre in essere le azioni sullo stabile e sull’area dell’ex Romagnoli, ad oggi – secondo Gravina- non risultano stanziamenti specifici. Le aree appartengono all’immobiliare Regione Molise, così come la somma dei fitti degli uffici regionali che grava sui bilanci delle imprese e dei cittadini, sui quali ce ne occuperemo nel corso dei prossimi giorni. Intanto i numeri parlano chiaro: il fitto per le due sedi del Consiglio regionale costa poco meno di 350 mila euro all’anno.
Suggeriamo (da cronisti di provincia) di impegnare questa cifra per un mutuo ventennale tale da garantire sulla superficie dell’ex Roxy la sede del Consiglio Regionale. Una soluzione che garantirebbe finalmente spazi e superfici a disposizione dei cittadini, riqualificando urbanisticamente il centro cittadino e consentendo di risparmiare su costi di fitto ormai ingiustificabili.

DA OLTRE 55 ANNI LA REGIONE MOLISE ANCORA NON HA UNA “CASA PROPRIA” La Regione Molise è nata nel 1963. Da 55 anni, però, non ha ancora una propria casa. Evidentemente dotare l’apparato regionale di una propria struttura non ha mai rappresentato una priorità per chi si è alternato sulla poltrona di governatore. Nello specifico nel 1963, grazie a una disposizione transitoria che consentì di derogare ai limiti imposti dall’art. 132 della Costituzione italiana quali il referendum e il limite di un milione di abitanti, la provincia di Campobasso, senza referendum e con poco più di 300.000 abitanti, venne distaccata dalla preesistente regione Abruzzi e Molise e inserita nella nuova regione denominata Molise, di cui Campobasso divenne capoluogo. Il 3 marzo 1970 una parte del suo territorio venne scorporata e istituita come provincia di Isernia, con Isernia capoluogo.
Il Molise è oggi quindi, con le due province di Campobasso e Isernia, la ventesima, e più giovane regione d’Italia. Come anticipato senza una sede e con costi, visto il territorio, al sua estensione degli abitanti, elevatissimi: basti pensare che negli anni targati Michele Iorio si è arrivati a pagare anche 2 milioni di euro annui “solo” per gli affitti regionali.

ROXY-EX ROMAGNOLI, OPPORTUNITÀ POLITICA NON SFRUTTATA – Quella dell’ex hotel Roxy è anche un’opportunità politica, che sino ad ora però non è stata sfruttata. Approssimativamente “buttare” giù la struttura e riqualificare la zona, magari ipotizzando su quell’area la sede del Consiglio regionale potrebbe avere un costo intorno ai 50 milioni di euro (è ricompresa anche la bonifica completa e la costruzione ex novo sull’area oggi occupata dall’ex Romagnoli).
Attualmente la Regione paga, solo per le sedi di Via IV Novembre e via Colitto, una cifra di poco inferiore ai 300mila euro annui.
In sostanza, l’opportunità politica potrebbe concretizzarsi nel momento in cui il governo regionale decidesse di “investire” pensando di portare gli uffici in una nuova struttura che appunto dovrebbe sorgere dove c’è ora il Roxy (e come già detto nella parte dove c’è l’ex Romagnoli).
In questo modo, col trascorrere degli anni, la Regione si ritroverebbe con uno stabile di proprietà e con un affitto “corposo” in meno da pagare. Un’operazione assolutamente semplice da realizzare anche perché, come detto dallo stesso governatore in campagna elettorale, la Regione, tra immobili e terreni ha un valore che sfiora i 110 milioni di euro. Basterebbe venderne addirittura un terzo per partire e magari stipulare un mutuo, per dare un nuovo volto e soprattutto una “vera casa” alla Regione Molise.
Ma sino ad ora, in merito a tale ipotesi, non c’è stato “nessun cenno” da parte del governo regionale.