Il voto di scambio

Il “voto di scambio” costituisce reato quando viene chiesto (ed ottenuto) per tornaconto personale. Non è reato quando viene dato spontaneamente per categoria, la quale, invece, legittima la suddivisione in partiti (partizione).
Cicerone lo spiega bene nella “Pro Murena”, ridicolizzando gli accusatori e finanche i giureconsulti per le “circonvoluzioni anacolute” del lessico giudiziario, spesso volte esclusivamente all’incriminazione pretestuosa politicizzata.
I Movimenti, invece, vengono definiti tali, poiché non hanno ancora un posizionamento specifico, ma che dovranno adottare nel breve termine.
Un Movimento a medio e lungo termine è una contraddizione in termini: vanifica se stesso nell’eterno vagare su posizioni mai definite.
Fa tristezza che, a distanza di secoli, vi sia ancora così gran confusione.