Il viaggio appassionato di una “archeologa della voce”

Per la rubrica settimanale di “Alesia ed i suoi compagni di viaggio” Anna Corallo e Claudio Calcinai dialogano con Rosa Rodriguez, cantante ed insegnante di tecnica vocale, che di cuore ringraziano.

Alla ricerca del canto perduto, una lunga gestazione e perché questo titolo.

Alla ricerca del canto perduto è la sintesi dei miei 40 anni di lavoro nella ricerca della vecchia Scuola di Canto italiana, prestigiosa Scuola che è stata esportata in tutto il mondo, facendo dell’Italia la patria del bel canto.

Come definiresti il tuo rapporto con la scrittura e il rapporto con la tradizione e la ricerca degli autori ?

Il mio rapporto con la scrittura passa per due elementi, il primo il mio grande amore per la lettura ed il secondo il fatto che non mi considero una scrittrice ma soltanto una didatta che sente il bisogno, ad una certa età, di lasciare una traccia del suo percorso di ricerca.

Insegnante di canto e lavoro sul suono dall’Argentina alla Cotogni, com’è il tuo approdo?

In Argentina ero una cantante in carriera, gli eventi terribili degli anni della dittatura militare mi hanno chiuso la possibilità di cantare, ma non la mia appassionata ricerca del perché e come cantare. Nel 1980 vengo in Italia a studiare la Scuola del Maestro Cotogni, e parlando con il Maestro Sesto Bruscantini, egli mi disse: “Vai a cercare qualcosa che in Italia non c’è più. Ma io risposi: “Rimarranno le orme, la memoria.

Come si concilia la tradizione con le istanze delle nuove generazioni e con i cantanti in particolare?

Per le nuove generazioni il rapporto con la tradizione è particolarmente importante, giacché tutti siamo figli di qualcuno e per l’equilibrio fra le radici nella terra e i rami nel vento del futuro, passa tutta la storia dell’umanità.

Ricerca musicale come ricerca culturale e quanto è importante per Te la poesia in questa ricerca?

La poesia è sempre un fattore importante nella crescita musicale oltre a quella culturale.

Nelle metafore della poesia, si può trovare una chiave interpretativa che va oltre la semplice illustrazione di un testo. È un motore di ricerca delle nostre emozioni.

Etica ed estetica dell’insegnamento, parlaci un po’ di questi principi ispiratori per Te.

L’etica è molto importante nella didattica, ogni persona che si affida a te è diversa, come diversi sono gli obiettivi da raggiungere. La seria valutazione delle possibilità di ognuno e soprattutto il rispetto per i loro desideri senza sopravvalutare né sottovalutare le possibilità, creerà un rapporto sincero ed autentico.

Alla ricerca del canto perduto. …perché è un libro per tutti?

Possiamo dire che coltivare la creatività è un valore a prescindere da velleità artistiche?

È un libro per tutti perché parla a tutti. Sono convinta che, non si possa imparare a cantare con un libro. Però la creatività è qualcosa che va oltre il canto. È una risorsa dello spirito, e va più in là di qualsiasi velleità.

Quanto è importante la modulazione del suono nella comunicazione e nelle relazioni umane? E quanto è importante l’educazione all’umiltà?

Il suono è il nostro elemento ancestrale. Dice lo psicologo A. Meharabian : ” I concetti che passano attraverso le parole, inciderebbero nell’ impressione suscitate soltanto per un 7 % c ” Educare all’umiltà significa prendere atto dei limiti della nostra conoscenza. Ed è essere curioso, rispettoso e sentire che, da ognuno anche dal più scarso possiamo e dobbiamo imparare per crescere.

Importanza della respirazione nel canto.

La respirazione è il motore di tutta la nostra vita. Regola molte funzioni del nostro corpo ed è fondamentale capire che non basta cambiare la respirazione solo per cantare. Bisogna liberare il processo respiratorio da ogni costrizione, per vivere meglio, essere più sano e dopo anche cantare.

Il lavoro con gli allievi: far emergere la potenzialità espressive e liberare con la voce i sogni, concordi?

 La didattica deve sempre tirare fuori quello che non sappiamo di avere. Per questo è importante dare voce al suono interiore, quello che non s’impone, non nasce dello sforzo ma delle ragioni dell’anima.

Il tuo incontro con Magda Olivero.

È stato decisivo per me l’incontro con Magda. Lei era l’ultima discendente della Scuola del Maestro Cotogni, una cantante meravigliosa, con Lei ho stabilito un lungo rapporto d’amicizia, ed è stata Lei che mi ha indicato la strada da seguire.

Perché il libro è necessario ?

Il libro può essere necessario soltanto perché apre una finestra sui tanti aspetti del nostro corpo, spesso considerati separatamente: la posizione, il nostro modo di parlare e le sue eventuali difficoltà, la relazione della voce con il riflusso gastro – esofageo, tutti questi elementi che incidono sul nostro fisico. Dalla parte opposta, solo apparentemente, ci parla del nostro bisogno di creatività, di esternare le nostre emozioni e di alimentare i nostri sogni.

Il libro e l’associazione Antonio Cotogni, vuoi parlare ?

Dalla ricerca della Scuola Romana di Canto, è nata 24 anni fa l’Associazione Antonio Cotogni a Roma. Dal suo Laboratorio di Tecnica Vocale sono nati i nostri tanti Concerti e si è potuto sviluppare un altro modo di cantare. Tutti i cantanti del Laboratorio sono in grado di cantare ogni stile musicale. È chiaro che ognuno segue il proprio gusto e sceglie il repertorio che più lo identifica, però sa che può spaziare nella musica vocale senza fare nessuna esclusione.

Archeologa della voce. Ti riconosci in questa bellissima definizione?

Il professore Emilio Spedicato nel suo libro su 108 interviste sul canto e la didattica mi chiamò “archeologa della voce ” e mi piace l’idea di scavare nell’ intimo di ognuno per tirare fuori tesori sepolti… Ma mi piace anche la definizione che ha dato di me il tenore Salvatore Maligno: ” sei l’indiana Jones della ricerca vocale ” Grazie a tutti, a chi mi ha fatto queste domande e a chi li leggerà, anche tutti voi veri esploratori del canto perduto… Rosa Rodriguez

Rosa Rodriguez in collaborazione con Anna Corallo e Claudio Calcinai

Il libro si può acquistare sul sito dell’editore: www.bertoni.com