GENNARO VENTRESCA
Non sono Paganini. Perciò mi ripeto: il terzo posto resta un obiettivo possibile. A patto che si metta ordine sul “caso” Alessandro e alla riapertura del mercato si effettui qualche operazione intelligente. Che somigli allo scambio delle figurine Panini. Senza mettere mano al portafoglio. Lavorando soprattutto per l’attacco, dove Cogliati ha bisogno di un paio di sodali, uno da schierare nell’undici base e l’altro in panchina. Comincerei col far visita all’orto dell’Agnone e del Vastogirardi dove sono spuntati alcuni under veramente interessanti.
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Sembra che stia passando in second’ordine il felice inserimento di Fabrizio Pistillo, molisano di Baranello, classe 2001, quindi appena diciottenne. Fisico spartano, senso della posizione e caviglie dure nei contrasti stanno facendo di questo ragazzo che preferisce il ruolo di centrale di difesa una delle più piacevoli scoperte di stagione. C’è di più: dopo qualche anno in cui i molisani, per una serie di ragioni, hanno appena sfiorato la prima squadra mi piace riportare in pagina i meriti di Pistillo e dello stesso Cudini che gli ha accordato fiducia.
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Pescato con l’amo della disperazione per raggiungere la salvezza, senza lo scomodo e il rischio dei play out, Tonino compì un piccolo capolavoro. Nelle ultime quattro sfide mise insieme nove punti che stavano per diventare dodici, senza il generoso rigore che consentì alla capolista Matelica di acciuffare nell’extra-time un successo che sembrava una chimera. Un frettoloso grazie seguito da un incarico piccolo piccolo, una specie di due a briscola ben accetto. Quest’anno Minadeo non s’è ritrovato neppure quello. Peccato, con la sua esperienza e il bene che vuole ai nostri colori sarebbe stato un comodo cuscinetto tra club e città.
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Ho l’obbligo oltre che il piacere di dedicare almeno una perlina alla Su e giù che domenica vivrà la sua 46^ edizione, in concomitanza con il sessantesimo compleanno della Virtus che l’ha partorita da un’idea del professor Leo Leone, sostenuto con entusiasmo dai fratelli Nicola e Roberto Palladino e poi dall’intera società. E’ solo il caso di ricordare che la corsa non competitiva, come spiega il suo nome, si correva salendo e scendendo per le scale dei Monti. Solo col tempo il tracciato è cambiato.
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Nella stanza del tesoro l’atletica aggiunge alla collezione il lusinghiero risultato conseguito di recente da Ilaria Novelli, campobassana di 29 anni che ne dimostra dieci di meno, della Polisportiva Molise e che a New York, nella mitica maratona, è stata la prima della folta rappresentativa femminile italiana. Percorrendo i 42,195 chilometri in 3 ore 8 minuti e 27 secondi. Merita un brava, anzi bravissima, da tutti i molisani.
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E’ storia vecchia: come pure vecchia è la storia che puntualmente vede l’atletica al top di una regione che la ignora. E che destina la maggior parte delle sue attenzioni ai calci d’angolo, pur riconoscendo che sono in declino, non solo per gli scoloriti colori rossoblù, ma per tutto ciò che ne consegue: la nostra Eccellenza è diventato un campionato lillipuziano, come certificano certe