A 17 anni dal terremoto che uccise 27 bambini e una maestra il Molise si ferma ancora. Per non dimenticare
Ventisette rintocchi. Tanti quanti i bambini che quel maledetto 31 ottobre 2002 sono entrati all’interno della scuola Jovine di San Giuliano di Puglia e ne sono usciti senza vita. Coperti di polvere e macerie. Schiacciati da quell’ammasso di cemento che avrebbe dovuto rappresentare il luogo più sicuro dopo quello di casa e, invece, si è trasformato in una trappola di morte. Scossa nel profondo da un terremoto di magnitudo 6.0, quella scuola si accartocciò su sé stessa come una lattina schiacciata. E oggi, a 17 anni di distanza da quel giorno drammatico, la comunità di San Giuliano di Puglia si ferma ancora una volta. Lo fa in ricordo dei suoi 27 piccoli Angeli e della loro maestra. Una generazione intera, quella del 1996, spazzata completamente via. Annientata. E assieme a loro distrutta è stata tutta una comunità che solo con la forza dell’unione è tornata a vivere. Vivere per ricordare. Vivere affinché non accada mai più. E questa mattina le campane sono tornate a suonare. Alle 11.32 ventisette rintocchi hanno risuonato a squarciare il silenzio di San Giuliano. Le sirene delle ambulanze del 118 e delle altre forze dell’ordine a ricordare quello che nessuna generazione non dovrà mai dimenticare. A ricordare le lacrime di chi ha potuto riabbracciare il proprio figlio uscito incolume da quella scuola. Ma anche le lacrime di chi il proprio piccolino l’ha visto senza vita. Le lacrime dei soccorritori. Lacrime di rabbia, di paura, di impotenza. Ma anche di gioia per le vite che, nonostante la tragedia, sono state salvate. Perché se è vero che il terremoto non si può ancora prevedere, è altrettanto vero che il compito di tutti è quello di prevenire. Di puntare sulla sicurezza degli edifici. Di evitare che le lacrime di San Giuliano siano state versate invano. Ed è proprio per questo che nel piccolo paese bassomolisano diventato tristemente noto alle cronache italiane è arrivata anche il vice Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Anna Ascani che si è unito al dolore dei familiari delle piccole vittime di San Giuliano di Puglia. «Passano gli anni ma il dolore non sparisce. Si attenua ma non potrà mai andare via», le parole appena sussurrate di una delle mamme dei 27 Angeli. Nell’angolo del cimitero di San Giuliano dedicato a loro fiori, palloncini, peluche e “regali” a confortare il viaggio di quei bambini i cui sorrisi saranno per sempre impressi nelle foto che li ricordano. Piccoli innocenti la cui vita è stata spezzata in quella che doveva essere una mattinata come tante altre.
A corredo dell’articolo le due interviste al Capo della Protezione Civile, Borrelli e al Vice Ministro all’Istruzione, Ascani