«Il nostro territorio è sotto attacco. Bisogna rispondere in maniera unita»

Il Comitato "Voglio nascere a Termoli" si appella alla cittadinanza: «Partecipate alla manifestazione di domenica». E la petizione raggiunge le oltre 7mila firme

REDAZIONE TERMOLI

Oltre 7mila firme raccolte attraverso una petizione che sarà consegnata all’attenzione dei vertici dell’Asrem, dei commissari alla sanità, dei rappresentanti della Regione Molise, del Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio dei Ministri, Ministri della Sanità e dell’Economia, Comitato nazionale percorso nascite e Autorità nazionale anticorruzione con l’obiettivo di dimostrare «che il basso Molise è un territorio vivo e che non possono passarci addosso». Sì perché se di una cosa sono certi i “quattro moschettieri” del Comitato “Voglio nascere a Termoli” è che «il nostro territorio è sotto attacco, così come dimostrato anche dal ricorso che è stato impugnato dai vertici Asrem». E’ un vero e proprio appello alla manifestazione popolare che è stata organizzata per domenica 21 alle 21 quello che arriva al termine della conferenza stampa convocata in sala consiliare. «Da soli si va veloci è vero ma insieme si va più lontano e quindi è tutto il territorio che deve muoversi e coordinare le nostre azioni», hanno sottolineato Cinzia Ferrante, Alessandra Di Pasquale, Debora Staniscia e Giuseppe Pranzitelli. La manifestazione partirà da Corso Umberto I all’altezza delle ancore alle 21 e si snoderà lungo Corso Nazionale fino ad arrivare in piazza Duomo «il cuore pulsante di Termoli sotto la Cattedrale dove sono contenute le reliquie di San Timoteo dal quale prende il nome proprio il nostro ospedale». Una manifestazione silenziosa e pacifica ma in movimento a differenza di quella organizzata nella “lunga notte” che doveva essere di chiusura del punto nascita prima dell’intervento della sospensiva accordata dal Tar. Ed è per dimostrare la voce di tutto un popolo del basso Molise davanti ai giudici amministrativi che la speranza dei promotori dell’iniziativa è quella di una partecipazione corposa. «Hanno sempre pensato che quello del basso Molise è un popolo più remissivo sul quale si possono fare più esperimenti soprattutto nel periodo estivo quando le persone vogliono essere lasciare in pace ma non è così. In 15 giorni abbiamo organizzato eventi e iniziative – hanno ricordato – e abbiamo avviato una raccolta firme che ha superato le 7mila sottoscrizioni». L’attenzione, adesso, è tutta in vista del 24 quando ci sarà l’udienza al Tar Molise. «Se il Tar accorda la sospensiva facendola diventare ordinanza fino a sentenza definitiva il punto nascita resta aperto. Altrimenti dovrà chiudere fino alla sentenza definitiva. Ecco perché stiamo promuovendo la manifestazione di domenica. Il nostro territorio è sotto attacco, abbassiamo le bandiere e le polemiche perché c’è un nemico che ci sta attaccando e dobbiamo rispondere in maniera unita».