Sono state riportate anche su Vanity Fair, il settimanale che parla di moda spettacolo ed attualità, le bellezze del Molise “che esiste”. E’ proprio lo “slogan” che da mesi ha portato alla ribalta la regione a campeggiare nell’articolo a firma di Maurizio Di Fazio “Il Molise esiste (e sono gli stranieri a scoprirlo)”. Sotto la lente l’attività e le pubblicazioni della pagina Facebook “Il Molise non esiste” che “elenca ogni giorno – si legge nell’articolo – le sue meraviglie misconosciute, lanciando accostamenti con ben più osannate realtà planetarie. Il borgo di Pettoranello, per esempio, «immerso in una cornice naturale di rilievi che superano i mille metri d’altezza», non sembra una «Mont Saint-Michel tutta molisana, in cui le maree sono le nebbie e le fronde dei boschi?». E Pescopennataro, nell’alto Molise, non ricorda il Perù? Ad Agnone spicca invece la più antica fabbrica globale di campane, la Pontificia Fonderia: in attività da 1100 anni, ne esporta ovunque, dal Vaticano alla Torre di Pisa, da Buenos Aires al Giappone, dalla Colombia a centinaia di altre città d’Europa e del pianeta. E be’, sì, «il Molise è un set cinematografico permanente». Basti prendere il borgo di Provvidenti, interamente incassato nella roccia. 85 residenti, è tra i più piccoli del centrosud. «Qui non esiste traffico, non esistono code, non esistono negozi. Solo pace e silenzio». Cambio d’atmosfera: siamo adesso a Sant’Agapito, «non un centro benessere di lusso, ma un idromassaggio naturale. L’acqua del Molise, tante Jacuzzi a costo zero»”. Una regione piccola, (appena 300mila abitanti) ma ricca di paesaggi mozzafiato che l’anno scorso, complice anche l’essere Covid-free, ha conosciuto un boom turistico: centinaia di migliaia di persone si sono recate in regione per le loro vacanze.