Il ministro Sangiuliano apre il convegno su Jovine: «Scoprire la sua figura mi spinge a tornare in Molise»
Il titolare della Cultura ha introdotto l’evento internazionale dedicato allo scrittore molisano. Il 30 aprile si terrà a Guardialfiera la fiaccolata per ricordare i 73 anni dalla morte
Il 20 e 21 aprile, Guardialfiera ed Agnone hanno ospitato un convegno internazionale dal titolo: “Francesco Jovine, un uomo senza tempo”. Illustri relatori si sono susseguiti nelle loro relazioni ridonando splendore alla figura dello scrittore, attraverso le sue origini, il suo paesaggio, l’amore per la terra, per la scuola. Per tale occasione, il cantautore Lino Rufo ha magistralmente coniato l’inno del Parco, dedicandolo al pensiero ed alla propensione dello Jovine a cantar la bellezza e la felicità che, nel bene e nel male, si offre sempre, ovunque, cancellando mali e disgrazie, collocandosi al centro delle storie degli uomini. I relatori, Francesco d’Episcopo, Alberto Barausse, Annarita Pilla, giovane studiosa di Guardialfiera, Maria Stella Rossi, Rossano Pazzagli, Alberto Sana, Antonio Mucciaccio, nella giornata del 20 aprile, in Guardialfiera, sotto l’attenta guida di Itala Troilo, hanno ripercorso l’itinerario tracciato in termini di conoscenza, critica, storia dello scrittore volgendo lo sguardo a nuovi orizzonti e nuove linee prospettiche, sia in termini letterari che cognitivi soffermandosi, come per Mucciaccio, sulle tante dicerie sui luoghi immaginari descritti da Jovine, le Terre del Sacramento su tutti: Isernia o Basso Molise? Dal Mucciaccio la verità storica è venuta a galla smentendo definitivamente la teoria che vede la provincia di Isernia teatro del romanzo.
Il 21 aprile è stata la volta di Agnone ospitare la seconda giornata di studio. I relatori, Gioconda Marinelli, Jean Pierre Pisetta, Sebastiano Martelli, Angelo Piemontese, Plinio Perilli, Giulio de Jorio Frisari, moderati da Gina Di Pietro, hanno spaziato tra i meandri della necessità di Jovine scrittore al bivio tra realtà e fantasia, al territorio, al canone della letteratura del novecento con una nuova e necessaria revisione critica, alla questione meridionale. Una due giorni che ha visto al centro la foltissima platea di studiosi, appassionati, studenti, operatori culturali che hanno impreziosito con la loro attenta presenza le due giornate studio introdotte da Vincenzo Di Sabato e Paolo Francesco Tanzi, dai saluti dei due sindaci Vincenzo Tozzi e Daniele Saia, dal rappresentante dei Sindaci del Parco, Antonio Tomassone, da Maurizio Varriano e Stanislao de Marsanich, rispettivamente presidente del Parco Francesco Jovine e dei Parchi Nazionali, dall’assessore Vincenzo Cotugno, dal presidente della Provincia di Campobasso nonché Sindaco di Termoli Francesco Roberti, dai rappresentanti dell’Unimol e dell’USR. Gradita la presenza dell’onorevole Remo Di Giandomenico in qualità di commissario dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo del Molise.
A Jovine fu riconosciuta una qualità del tutto peculiare, aliena dalle mode letterarie e pienamente rispondente alle profonde istanze morali dell’uomo oltre che dello scrittore. Nella sua vicenda culturale e artistica c’è uno sviluppo graduale e coerente verso una presa di coscienza etico-politica che coincide, poi, con la sua vocazione di scrittore realistico. Il 30 aprile, nel commemorare i settantatré anni dalla sua morte in Guardialfiera, a partire dalle ore 20:00, si terrà una fiaccolata che partirà dal sagrato della Cattedrale e terminerà presso la casa natia dello scrittore.



