“Anna Frank era geniale in confronto all’et?”: cos? gli interpreti dello spettacolo “Gli anni rubati”, andato in scena ieri mattina al liceo classico “M. Pagano”, riassumono la personalit? di un’adolescente che, senza saperlo, ha lasciato all’umanit? un documento importantissimo per ricostruire le dinamiche del genocidio avvenuto durante il nazismo: il suo diario.
Organizzato dall’associazione “Valori in Corso” e da C.N.I.S. (Coordinamento Nazionale Insegnanti Specializzati) sezione di Campobasso, l’evento sul tema della Shoah ? stato portato in scena dall’ass. culturale TAMS (Teatro, Arte, Musica, Spettacolo), che da anni si esibisce per gli studenti con l’intento di sensibilizzare le nuove generazioni affinch? certi eventi non si ripetano pi?. A rendere lo spettacolo innovativo, la capacit? degli artisti di comunicare non solo attraverso la recitazione, ma soprattutto tramite canali espressivi decisamente pi? vicini ai giovani, quali musica e immagini. L’attrice – regista Paola Munzi, il musicista e compositore Giuseppe Morgante, e il tecnico di luci e audio Marco Palumbo hanno scelto personalmente il repertorio fotografico da trasmettere nel corso della rappresentazione in alternanza ai monologhi, affinch? la comunicazione fosse immediata: la raccolta del materiale necessario per costruire la rappresentazione ? iniziata nel 2001 con il viaggio ad Amsterdam, citt? di residenza di Anna Frank, e incontrando i superstiti dell’ANED (Ass. Nazionale Ebrei Deportati), le cui testimonianze sono state inserite nella narrazione. La voce di Fiorentino Leone, infatti, introduce la scena iniziale: “Io non ho mai lasciato il campo”, ammise nel corso dell’intervista, perch? il ricordo del campo di concentramento non lo abbandon? mai; “mi hanno privata della mia dignit?, della mia personalit?”, rifer? invece un’altra testimone, ferita dalle umiliazioni subite. Il racconto dell’adoloscenza di Anna, una ragazza come tante, ma al tempo stesso unica che ha vissuto nascosta per 2 anni, si conclude con un messaggio chiaro: mostrando le immagini attualissime della guerra in Siria, del bambino annegato dopo il naufragio di un barcone, del dittatore coreano. Immagini accompagnate dalla scritta “La pace non ? mai abbastanza” e la considerazione implicita che purtroppo non ? cambiato ancora niente.
Sonia Piano
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