Il Covid e la “Mission Impossible” dei tracciamenti, la testimonianza di Veronica

La giovane risultata positiva: “Per giorni ho cercato di comunicare a qualcuno con chi ero rimasta in contatto senza riuscirci. Alla fine ho chiamato io a tutti per dire di andarsi a fare il tampone”

Il tema è quello scottante in un momento nel quale il mondo della sanità si trova a combattere con il nemico chiamato Covid. Una battaglia difficile che sta moltiplicando il numero di coloro che risultano positivi perché adesso quella che sta venendo meno è la prima arma contro la diffusione del virus: il tracciamento. Con un numero di positivi che aumenta di giorno in giorno sta diventando sempre più difficile ricostruire la cosiddetta catena del contagio. Ne sa qualcosa Veronica, una ragazza di Termoli risultata positiva che per giorni ha cercato di mettersi in contatto con qualcuno per segnalare i suoi contatti, le persone con cui era stata assieme prima di sapere di avere contratto la malattia, senza però riuscirci. “Alla fine ho chiamato io le persone della lista dicendo di andarsi a fare il tampone. Solo dopo tanto tempo sono riuscita a interagire con le Usca”. Nelle sue parole tutta la difficoltà del momento. “La colpa non è di nessuno, i medici sono pochi e fanno tutto il possibile. Questa però non è una banale influenza. Per favore mettete tutti la mascherina e mantenete il distanziamento”.