Il Comune di Monteroduni a rischio bancarotta

L’ente ha un debito di circa 870mila euro. Il disavanzato rateizzato fino al 2044. Il sindaco Russo: «Ci sono ampi margini di manovra»

MONTERODUNI

E’ preoccupante la situazione economica del Comune di Monteroduni che, ad oggi, vanta debiti per circa 870mila euro. Lo si evince dalla Corte dei Conti che ha attenzionato il rendiconto 2015, nel quale sono state riscontrate “gravi irregolarità contabili suscettibili di pregiudicare gli equilibri finanziari del Comune”. A seguito di tale comunicazione il Comune, attraverso una deliberazione dello scorso mese di giugno, ha evidenziato un risultato negativo di amministrazione al 31.12.2017 di circa 870mila euro. Un disavanzo che, dunque, ha posto le basi anche per il segno meno al rendiconto di esercizio del 2017. Per uscire dall’impasse l’amministrazione comunale ha proposta, attraverso un’ulteriore delibera, di dilazionare il debito fino al 2044, per un totale di 27 rate da circa 32mila euro ciascuna, a partire dal 2018.

Ma alla Corte dei Conti tale rateizzazione non è andata bene e, attraverso una deliberazione dello scorso luglio ha chiesto al Comune di attenersi a quanto previsto dal Testo Unico degli Enti Locali in materia di disavanzo (articolo 188). “Il disavanzo di amministrazione – si legge nel Tuel – può anche essere ripianato negli esercizi successivi considerati nel bilancio di previsione, in ogni caso non oltre la durata della consiliatura”. Il problema è che la consiliatura si conclude il prossimo aprile, un lasso di tempo troppo esiguo per ripianare il debito. “Le spese inserite nel bilancio sono già ridotte e non suscettibili di compressione se non per importi limitati a danno dei servizi e sicuramente insufficienti a generare flussi finanziari idonei per la copertura, anche a voler aumentare la pressione fiscale e massimizzare le imposte e le tasse non riesce a incassare un’entrata sufficiente in un lasso di tempo così breve” si legge nella delibera del Consiglio Comunale dello scorso novembre. Dunque, è impossibile, secondo l’amministrazione far fronte al ripiano del disavanzo attraverso modalità ordinarie. Motivo per cui l’ente, attraverso una delibera consiliare approvata con sei voti favorevoli e tre contrari, ha fatto appello all’articolo 243 bis del Tuel in base al quale i comuni per i quali sussistano squilibri strutturali del bilancio in grado di provocare il dissesto finanziario, nel caso in cui le misure ordinarie non siano sufficienti a superare le condizioni di squilibrio rilevate, possono ricorrere, con deliberazione consiliare alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale. Una misura, fanno sapere dell’ente, necessaria e opportuna al fine di evitare i riflessi di un’eventuale procedura di dissesto finanziario.

Molto critica l’opposizione. Il consigliere Nicola Altobelli ha fatto presente tutta la sua preoccupazione per questa situazione di predissesto. Michele Biello, invece, ha palesato la possibilità che tale procedura possa essere anche posta in esame da parte di una Commissione Ministeriale, oltre che da parte della Corte dei Conti. «Il dato di fatto è che l’ente ha speso più soldi di quelli che poteva spendere, la minoranza lo sta dicendo da anni», ha dichiarato nel corso del Consiglio. Dal canto suo, il sindaco Custode Russo ha gettato acqua sul fuoco, sottolineando che Monteroduni non è il primo Comune che si trova in situazioni simili e ci sarebbero ampi margini di manovra.