Il Comitato Pro Cardarelli in giudizio accanto a Giustini e Grossi
«Tali figure devono restare svincolate e autonome dal governatore»
CAMPOBASSO
Il “Comitato pro Cardarelli”, dopo aver appreso che la Giunta Regionale ha proposto ricorso al TAR Molise contro la delibera del Consiglio dei Ministri di nomina del Dott. Giustini e della Dott.ssa Grossi quali Commissario e sub commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario, ha deciso di intervenire in tale giudizio per opporsi all’iniziativa della Regione, dando a tal fine mandato agli avvocati Mariano Morgese e Massimo Romano.
«Come già espresso nelle more della designazione della Struttura commissariale – si legge nella nota – il Comitato ritiene, infatti, che tali figure, chiamate a svolgere compiti di natura essenzialmente tecnica per conto del Governo centrale, debbano restare svincolate ed autonome dal Presidente della Regione commissariata e dalle forze politiche locali, nel rispetto dei principi posti a presidio di un corretto esercizio del potere sostitutivo previsto dall’art. 120 della costituzione e della specifica norma di legge che sancisce l’incompatibilità tra i ruoli.
Ed è ben chiara la ratio di tali disposizioni, le quali presuppongono una censura d’inefficienza dell’operato delle istituzioni regionali riguardo all’organizzazione sanitaria, che, con tutta evidenza, non consente di affidare il risanamento proprio agli organi politici responsabili delle riscontrate inadempienze.
Ciò ancor più in una situazione di gravità qual è quella in cui versa la Regione Molise, in cui il lunghissimo protrarsi del commissariamento, che dura ormai da 12 anni.
Costituisce un chiaro sintomo negativo del processo di risanamento sanitario affidato alla politica.
Il Comitato pro Cardarelli, che ha già incontrato la nuova Struttura commissariale avendo modo di apprezzarne le competenze e la disponibilità al confronto, intende, quindi, impegnarsi anche in sede giudiziaria per garantire che le delicate funzioni che i Commissari sono chiamati a svolgere restino scevre da condizionamenti di sorta e al riparo da ogni interferenza della Regione commissariata, come vuole la legge, confidando che il Servizio sanitario regionale possa rientrare al più presto in un contesto di efficienza ed efficacia, nell’esclusivo interesse dei cittadini molisani».