Il Movimento spaccato al Senato dopo il voto sul Meccanismo di Stabilità europeo: si teme un esodo verso la Lega
Le sirene di Salvini, con quelle del gruppo Misto sullo sfondo, stavano per fargli abbandonare la rotta pentastellata insieme con altri senatori dopo il voto sul Mes (Meccanismo di Stabilità europeo) nella giornata di ieri, mercoledì 11 dicembre. I tormenti del senatore molisano, Luigi Di Marzio, sono stati placati dopo trattative intense portate avanti dai cosiddetti “pompieri”, ovvero il senatore Gianluca Ferrara, dal presidente della commissione Antimafia Nicola Morra, ma anche il ministro dei Rapporti col Parlamento Federico D’Incà. «Abbiamo sventato il suo passaggio al Misto», la conferma da una fonte grillina arrivata poi all’Adnkronos.
Chi, invece, sembra avere meno dubbi sul cambio di casacca sono i senatori Ugo Grassi e Francesco Urraro che sembrano intenzionati a passare con la Lega e, insieme con loro, uscirà dal Movimento per approdare al gruppo Misto il senatore Stefano Lucidi, da tempo in rotta con i vertici M5S. Ma l’emorragia potrebbe essere più copiosa. Ma dalla Lega assicurano che per ora non ci sarà nessun senatore in arrivo. Semmai, i due transfughi verranno fatti decantare nel gruppo Misto, proprio per evitare accuse di “campagna acquisti”, anche se Salvini torna a far echeggiare le sue sirene: «Per chi è coerente e persona per bene – ha detto – le porte della Lega sono aperte».
Tuttavia, resta la sostanza di un Movimento in brandelli che abbasserebbe, per il governo, la soglia di sicurezza a palazzo Madama in vista dell’addio dei tre senatori, a 164 voti, appena tre sopra la soglia di sopravvivenza. Non a caso il premier, pur soddisfatto per il passaggio della risoluzione, è stato costretto in seguito a sottolineare di non «temere ripercussioni sul governo. Con tutto il rispetto e la prudenza del caso – ha aggiunto – procediamo spediti e ora affrontiamo la manovra».