Nell’articolo di Manilo Pisu si parla del Molise come nuova frontiera del (ciclo)turismo anche se c’è ancora molto da fare.
La si potrebbe definire una rivincita quella del Molise nel panorama turistico non solo nazionale. Dopo che ad accorgersi della nostra piccola regione era stato anche il New York Times continuano gli articoli e approfondimenti sulle bellezze della nostra terra. E’ il Sole24Ore a parlarne con un lungo articolo di Manlio Pisu “Da Saepinum alla via dei tratturi, alla scoperta di un Molise selvaggio in bici”. Questa volta, dunque, il Molise è alla scoperta delle due ruote. «Tra le città dissepolte è questa in Italia la più romantica». Così, a metà degli anni Cinquanta, Guido Piovene descriveva Saepinum -si legge nell’introduzione dell’articolo- Nel cuore del Sannio, in Molise, c’è un tesoro sconosciuto ai più, che regala emozioni ai pochi visitatori in giro da quelle parti. È una città romana di età augustea (4 a.C.), ben conservata, con tanto di mura di cinta, torrioni, cardo, decumano, foro, terme, teatro e qualche casa tuttora abitata in un sito archeologico che – caso unico in Italia – è anche luogo di residenza per alcune famiglie locali. Gli italiani si stavano rialzando dalle macerie della Seconda guerra mondiale, spinti da una gran voglia di futuro. Piovene batteva il Belpaese palmo a palmo e lo raccontava nel suo Viaggio in Italia, in un programma che tenne banco sulla Rai tra il 1953 e il 1956. Saepinum lasciò in lui un’impronta profonda. A distanza di quasi 70 anni da quel viaggio ancora oggi Saepinum lascia a bocca aperta. Non è solo romantica; è anche pressoché dimenticata, come ai tempi di Piovene. Per il New York Times è uno dei luoghi remoti da visitare nel 2020”.
La nota comune in ogni racconto di viaggiatori alla scoperta del Molise è il potenziale non sfruttato. “È una meta pioneristica, che presuppone desiderio di scoperta e un po’ di spirito d’avventura”, si legge nell’articolo. “Non ci sono itinerari segnalati; pressoché assente la cartellonistica sul terreno. Mancano del tutto infrastrutture cicloturistiche degne di nota. Questa, del resto, è la cifra che contraddistingue il Molise come una “bella addormentata nel bosco”. I cicloturisti più esperti se la cavano, smanettando con navigatore e tracce Gpx; ma non è il posto giusto per chi abbia meno esperienza o voglia muoversi con famiglia.
Le foto di questo servizio descrivono una splendida pedalata nel Sannio tra Saepinum e il Matese, per lo più in provincia di Campobasso, sconfinando nelle provincie di Caserta e Benevento. L’itinerario è stato costruito a partire da una vecchia traccia Gpx ed è stato poi adattato all’impronta per far fronte agli imprevisti. Lunghi tratti, a sorpresa, sono risultati non pedalabili.
Chi voglia risparmiarsi brutte sorprese e andare sul sicuro può rivolgersi ai pochi operatori locali. Tra questi Moliseexplorer, che organizza escursioni guidate in bici e cicloviaggi sui sentieri più belli del Sannio.
Le amministrazioni locali e l’imprenditoria sul territorio sarebbero ben consigliate se scoprissero le opportunità della bikeconomy e aprissero lo scrigno su cui stanno sedute”, conclude il giornalista.