“Ho settanta maiali che stanno morendo, devo riaprire per forza”: il disperato appello di Rocco
Rocco Tamasi, di Carpinone, è il titolare di un rinomato agriturismo che attira, abitualmente, numerosi visitatori ed amanti della cucina rustica molisana. Tutta la carne consumata a tavola viene in gran parte da una settantina di maiali della cosiddetta “cinta senese” che vivono in libertà nel recinto dell’agriturismo. Ma Rocco non ce la fa più a dar loro da mangiare, non ha più soldi ed ha paura che moriranno tutti di fame, ma promette di portare le loro carcasse davanti al l’assessorato regionale all’agricoltura. Da un anno Rocco è chiuso, come tutte le altre attività, per la pandemia, ma lui non ce la fa più, è disperato e oggi per protesta ha aperto al pubblico il suo ristorante-pizzeria. Sul posto già si sono viste le prime auto delle Forze dell’Ordine, perché la riapertura è vietata, per tutti i bar e i ristoranti, dall’ultimo decreto del governo. Si può lavorare solo con l’asporto, ma l’asporto è irrealizzabile per un agriturismo. Comunque Rocco non è solo, sono tanti in tutta Italia i ristoratori che oggi riaprono per protesta, pur sapendo che andranno incontro a sanzioni e denunce.