Greco in confusione: show tra minacce, insulti e fughe dall’Aula
L’odg è passato all’unanimità ma gli esponenti dei 5 Stelle, dopo le ingiurie del proprio capogruppo, hanno abbandonato l’Assise, sottraendosi al confronto democratico
L’ennesimo show. Tra minacce, insulti e poca conoscenza delle questioni di cui tratta. Ieri in consiglio regionale è andato in scena il peggio del repertorio di Andrea Greco. Che non ha capito ancora di non essere su un set cinematografico, ma nell’Aula che rappresenta la massima rappresentanza regionale. E’ entrato nell’assise con fare spavaldo, lanciando la Costituzione della Repubblica Italiana in direzione del Consigliere Facciolla.
Ovviamente mentre qualcuno dei suoi riprendeva la scena. Finita, poi, sui social network. Questo perché la presidenza del consiglio ha mosso dei rilievi di costituzionalità alla legge regionale del Molise sui vaccini. Dunque un’impugnativa, giammai una sentenza. Solo dei rilievi. Per il Consigliere Greco, invece, si tratta di una sentenza e per questo ha mostrato a Facciolla la Costituzione. Un gesto certamente non degno di un rappresentante delle istituzioni, e che mostra ancora una volta la scarsa conoscenza di Greco delle questioni di cui si fa portavoce. Ma il capogruppo del Movimento 5 Stelle era andato su tutte le furie per la presentazione, in apertura di seduta, di un ordine del giorno della maggioranza in favore della libertà di stampa. Un ordine del giorno urgente relativo a “problematiche in ordine alla riduzione ed all’azzeramento dei contributi ai giornali entro l’anno 2020″ con il quale si impegna la Giunta Regionale ed il suo Presidente a fare voti al Governo Nazionale ed al Parlamento affinché si proceda alla modifica e/o integrazione della iniqua norma inerente l’azzeramento dei contributi alla Stampa, promuovendo ogni ed eventuale correzione anche a tutela dell’occupazione nel settore. Affinché che si proceda, ai rimedi del caso anche coinvolgendo la Conferenza Stato Regioni, impegnando l’Istituto a porre in essere ogni strumento atto a rimuovere l’attuale previsione normativa. A procedere per quanto di ragione a dare prosieguo ed attuazione alla normativa regionale, sottoponendo la materia alla commissione competente per le interpretazioni e le valutazioni del caso già richieste, nonché alle eventuali modifiche alla normativa regionale ed a tutte le azioni atte a sostenere la libera informazione e l’Editoria.
Questo ha scatenata l’ira funesta di Greco che è arrivato a minacciare in Aula, mai successo nella storia della Regione Molise, i consiglieri regionali della Lega. Rivolgendosi alla Romagnuolo e alla Calenda ha chiesto loro di votare contro l’ordine del giorno altrimenti avrebbe informato personalmente Salvini. Minacce cadute nel vuoto perché sia la Romagnuolo, sia la Calenda, hanno votato favorevolmente. Dopo insulti e minacce, però, Greco, insieme ai suoi sodali, ha abbandonato l’Aula. Sottraendosi al confronto democratico. Prima lancia accuse e poi scappa. L’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità dei presenti.