Girata a Villa De Capoa la prima puntata di “Feeling Pandemic” di Carmine Scarinci e Alessandra Di Iorio
CAMPOBASSO. L’idea parte dal talentuoso filmmaker molisano Carmine Scarinci e dall’energia creativa dell’autrice e regista teatrale Alessandra Di Iorio, anche lei molisana. I due artisti hanno lavorato in sinergia per creare un progetto di qualità che sappia veicolare insieme la loro urgenza di realizzare arte incrociando la necessità del pubblico di vedere raccontate le proprie storie. A creare un connubio catartico che solo un’arte di livello può realizzare, Scarinci e Di Iorio hanno inventato un mondo che viene fuori per rispondere a un’esigenza: il totale assoluto abbandono della gente, la deprivazione di tutto ciò che non è stretta necessità di sopravvivenza fisica, l’assenza delle istituzioni nel supporto alle famiglie, nel superamento dei lutti, nell’affrontare un vuoto interiore impossibile da colmare anche con centinaia di pizze sfornate, di dolci fatti in casa, di lezioni online, di lavoro agile, di ogni forma di compensazione per il nostro bisogno di comunità. È stato un anno difficile, Feeling Pandemic racconta questa difficoltà. Il progetto intende raccontare che cosa si prova a vedersi il mondo cambiare sotto i piedi, a percepire l’evoluzione, lo slittamento delle basi della società, e contemporaneamente la triste consapevolezza che forse non sapremo stargli dietro. Racconta l’imbarazzo di sentirsi sempre “fuori”, dove il fuori è tutto intorno a noi ma irraggiungibile. Racconta di legami che finiscono in maniera troppo percettibile, tra necessità e spietatezza. Racconta di legami che iniziano, come una margherita di campo che punta a bucare la coltre di neve. È così delicata che non si sa se sopravviverà, ma è lì, in tutto il suo splendore, possiamo solo accoglierla e sperare che duri.
